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Iuliano: “Abbiamo dato tanto ma non tutto. Che rabbia tutti quei punti regalati…”

Abbiamo analizzato la deludente stagione 2014/2015 con il portiere del Messina Rino Iuliano (clicca qui per rileggere la prima parte dell’intervista). Un’annata da horror, al di là della decisione del Coni e dello sfortunato accoppiamento con la Reggina, sicuramente più temibile di un Savoia in crisi societaria: “L’unica boccata d’aria è stata rappresentata da una breve striscia di risultati positivi, poi siamo stati nuovamente inghiottiti nel vortice e non abbiamo mai trovato continuità. A livello di singoli non eravamo da retrocessione e nemmeno da play-out. Paghiamo tante disattenzioni, smascherate da una classifica deficitaria. Mi viene una rabbia se penso alla partita con la Lupa Roma, una delle tante in cui abbiamo regalato, buttato punti pesanti. Una rabbia pazzesca per la quale ancora non mangio…”.

Rino Iuliano
Iuliano blocca a terra un pallone nel corso della sfida con la Casertana

Il portiere campano, che ha collezionato 24 apparizioni in un biennio in cui è stato spesso costretto a lasciare spazio a Lagomarsini e Berardi, anche per via del rispetto dell’età media, ritiene comunque che non via sia una sola causa: “Non eravamo certo masochisti. Semplicemente più componenti non ci hanno aiutato. La società ci è stata vicina in alcuni casi, in altri magari meno ma i calciatori sono comunque i primi attori. C’erano altre realtà che non percepivano stipendi, come il Monza, che hanno centrato la salvezza. E ricordo che con la Salernitana abbiamo vinto una finale play-off contro il Verona pur non prendendo soldi da gennaio… Quest’anno abbiamo dato tanto, facendo dei sacrifici, ma non abbiamo evidentemente dato tutto”.

Rino Iuliano
Iuliano si salva su un tentativo ravvicinato di Diop a Matera

Iuliano è critico anche con sé stesso: “Il mio rendimento lo giudico sufficiente, mi ha penalizzato l’infortunio. Dopo la retrocessione mi sento sconfitto anche io. Dovevo forse trasmettere a tutti lo spirito del “Giaguaro” (suo celebre soprannome, ndc), ma non ci sono riuscito. Avrei dovuto trasmettere la stessa carica che a me ha dato Corona, che a 41 anni è ancora un esempio, con una voglia da 20enne”. 

All’ex estremo difensore del Campobasso abbiamo chiesto un parere sui suoi due compagni di reparto: “Berardi e Lagomarsini sono due portieri di prospettiva. Devono però lavorare tanto, perché non ci si afferma con una sola annata positiva. Il calcio ti mette sempre in discussione e serve tanto allenamento quotidiano. Hanno comunque le qualità giuste per dire la loro anche in categorie superiori”.

Rino Iuliano
Iuliano esce dal campo insieme al preparatore dei portieri Di Muro

Il futuro è un’autentica incognita, considerati i propositi di disimpegno di Lo Monaco: “Non sono un mago e non so dirvi cosa accadrà. A livello personale mi guaderò un po’ attorno, anche se i regolamenti sugli under non aiutano. Per ciò che riguarda il Messina mi auguro che venga riammesso o almeno ripescato. Deve essere di passaggio in Lega Pro, figurarsi se posso immaginare di vederlo scomparire o comunque ripartire dalla D. I tifosi che sono venuti ad incitarci ed a cantare prima dei play-out si vedono soltanto in sette o otto piazze in tutta Italia”.

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