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Isgrò: “L’Igea una scelta di vita. Bello tornare in campo, ora voglio la D”

Tornare a vestire la maglia dell’Igea è stata una scelta di vita, di chi inizia a pensare al dopo, a quando il terreno di gioco non sarà più il proprio teatro dei sogni. Antonio Isgrò ha voluto mettere in pratica l’antico detto che chi ben incomincia è a metà dell’opera. Infatti ci ha messo appena ventiquattro minuti per siglare il suo primo gol nella nuova avventura barcellonese, facendo capire ciò che tutto sommato sapevano tutti, vale a dire che lui con questa categoria non c’entra assolutamente nulla.

Cassaro
Cassaro è uno dei baluardi difensivi dell’Igea

Destino beffando quello del classe ’86, arrivato tardi a calcare i palcoscenici del professionismo, voluto fortemente dal suo mentore, Peppe Raffaele, desideroso di ripetere insieme a Potenza quando di buono già fatto sul Longano. Pochi tocchi sono bastati per far innamorare il pubblico rossoblù e fare interrogare in tanti sul perché un attaccante così veloce e bravo tecnicamente sia arrivato in C soltanto a carriera ormai inoltrata.

Il grave infortunio arrivato poco prima del lockdown e la lunga riabilitazione lo hanno tenuto lontano dai campi. Qualche chiamata dalla C è arrivata, società importanti di quarta serie come Altamura e Acr Messina hanno mostrato più che un semplice interesse, ma per Isgrò era arrivato il momento di guardare non soltanto al lato sportivo. Il doppio salto indietro si poteva compiere soltanto per l’Igea e così è stato.

Igea
Isgrò fa festa con Dall’Oglio e Cangemi

Contro il Palazzolo è arrivato subito il gol che sa di liberazione: “Sono stati mesi duri, ma adesso sto bene, ho lavorato bene e l’ho dimostrato sul campo. Sono contento per il gol, per la prestazione ma soprattutto per la vittoria. Riprendere il campionato dopo uno stop così lungo non era certamente semplice, soprattutto perché davanti avevamo una buona squadra. Tornare a respirare l’aria della partita per me è stato qualcosa di incredibile, mi è mancato molto e sono felice di averlo fatto con questa maglia”.

Isgrò spiega i motivi che lo hanno portato ad accettare la proposta del presidente Barresi nonostante la corte di squadre di categoria superiore: “La mia è stata una scelta di vita. Mi rendo conto di non essere più un ragazzino, vado per i 35 anni e devo pensare a cosa farò una volta appese le scarpette al chiodo. Questa è la mia città, per me la maglia dell’Igea avrà sempre un richiamo particolare. Indossarla, giocarci e segnarci per me avrà un valore diverso rispetto alle altre. Avessi avuto dieci anni in meno probabilmente avrei compiuto un’altra scelta, ma non ho nessun rimpianto. Sono felice di quello che ho fatto e lo rifarei altre cento volte. Ho ricevuto alcune chiamate dalla serie C e anche dalla D, anche di società molto prestigiose che ringrazio per l’interesse, ma adesso il mio presente si chiama Igea e posso dire che non potrei chiedere di meglio per me e per la mia famiglia”.

Igea
Assenzio e Ferraù in azione contro il Palazzolo

Protagonista dell’era Raffaele-Grasso, prima con l’approdo in D nel 2016 e poi con le grandi stagioni proprio in quarta serie culminate con la vittoria dei playoff, l’esterno offensivo spera di rivivere le stesse emozioni agli ordini di Giuseppe Furnari: È un tecnico molto bravo, lo conosco abbastanza bene anche se non sono mai stato allenato da lui. Quando io ero al Sant’Agata lui allenava il Città di Messina: al termine di quella stagione vinse il campionato e ricordo una squadra molto ben organizzata, capace di ottenere l’anno successivo un’incredibile salvezza in D. Rispetto a inizio stagione la squadra è profondamente cambiata, oltre a me sono arrivati altri elementi di indiscutibile valore come Maurizio Dall’Oglio. Siamo competitivi, ma il campionato presenta squadre altrettanto forti: sono tornato all’Igea per vincere e riportare questa società dove merita e metterò tutto l’impegno possibile per raggiungere questo obiettivo”.

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