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Isgrò archivia la sfortuna: “Pronto a tornare in campo, ho varie proposte”

Essere più forti della sorte avversa, beffarda e fin troppo spietata. Antonio Isgrò adesso è pronto a rialzarsi e a ripartire, perché quel treno chiamato professionismo è arrivato tardi ma non è definitivamente passato. Alla sua prima esperienza in Serie C, dopo tanta gavetta (e gol) nelle categorie dilettantistiche con le maglie di Corigliano, Igea Virtus e Sant’Agata, ha messo a segno tre reti in 23 presenze con il Potenza, dov’era stato fortemente voluto dal tecnico che meglio lo conosce, cioè Peppe Raffaele. I suoi dribbling, ma soprattutto la sua grinta, hanno fatto divenire il classe ’86 uno degli idoli della tifoseria rossoblù, fino al gravissimo infortunio e a quella diagnosi davvero impietosa: rottura del legamento crociato.

Caiata e Isgrò
Isgrò  del Potenza con il presidente Caiata

Il 24 luglio l’operazione, poi il lungo recupero caratterizzato da momenti difficili e di umano sconforto, ma a prevalere è stata la voglia di tornare quello di prima, anzi più forte di prima. Adesso Isgrò è svincolato, ma fisicamente il peggio sembra davvero passato: “Non voglio forzare le tappe, mi hanno detto chiaramente che per riprendersi da questo infortunio servono sei mesi e ogni forzatura sarebbe controproducente. In questo periodo mi sono allenato da solo, ho avuto la fortuna di essere seguito da un fisioterapista molto bravo che mi ha fatto svolgere gli esercizi giusti per non compromettere di nuovo la situazione. Mi sento ancora un giocatore, posso dare tantissimo. Lo scorso anno ritengo di aver dimostrato di poter stare tra i professionisti. Certo il rammarico c’è, perché questo è uno degli infortuni peggiori che si possano avere in carriera ed è arrivato nel momento più importante, una volta arrivato in C dopo tanti sacrifici. Adesso non è più il momento di piangere sul latte versato, ma di pensare al futuro. Potrei accasarmi anche domani, ma preferisco fare le cose per bene e quindi meglio aspettare un altro mese”.

Abbraccio liberatorio fra mister Raffaele e Isgrò

Inevitabile il ringraziamento a Peppe Raffaele, che dopo gli anni splendidi vissuti all’Igea ha scommesso su di lui anche a Potenza: “Con il mister ci sentiamo spesso, adesso è in una grande piazza come Catania e so che dimostrerà anche lì il suo valore. È una persona a cui voglio bene, so che lui mi stima molto, è bello quando nella vita si instaurano rapporti umani così importanti. Magari evito di chiamarlo dopo le sconfitte – commenta ironicamente – perché nel calcio a nessuno piace perdere, ma a lui in particolare”.

Le offerte a Isgrò non mancano, qualche squadra del girone meridionale di Serie C si è fatta avanti: “Vengo da un’esperienza esaltante. A Potenza c’era un clima molto caldo e caloroso, non ho patito l’impatto con il professionismo e sono riuscito a contribuire al campionato di vertice della squadra. Cerco un progetto serio, al di là dell’aspetto puramente sportivo. Se c’è da lottare per la salvezza sono pronto a dare una mano, ho fatto tanti sacrifici per arrivare sin qui e mi piacerebbe restare in C”.

Grasso e Isgrò
Antonio Isgrò con il direttore Salvatore Grasso all’Igea Virtus

Preferenza alla C quindi, ma dalla D sono arrivate chiamate dalla provincia di Messina e da alcune importanti società pugliesi: “L’idea di partecipare ad un campionato di vertice tra i Dilettanti non mi dispiacerebbe nemmeno. Ho avuto contatti con società importanti, che non hanno nulla a che fare con il dilettantismo. Non c’è molta differenza tra ambire a vincere il campionato in una di queste piazze o salvarsi in C. Adesso è ancora un po’ prematuro fare questi discorsi, alcuni campionati sono appena ripresi dopo un lungo stop. Voglio rimettermi in forma e dopo le feste deciderò”.

Isgrò fa infine il suo pronostico sui campionati di D ed Eccellenza: “Sicuramente le due messinesi e l’Acireale sono le squadre più attrezzate. L’Acr ha dei grandi nomi ma deve ancora trovare la propria dimensione di squadra, che secondo me ha già il Fc, nonostante il cambio di allenatore. Occhio, però, ai granata, che sono una squadra molto attrezzata e lotteranno fino alla fine. L’Igea? Ha fatto qualche passaggio a vuoto, ma se il campionato riprenderà lotterà fino alla fine. Il Giarre ha costruito un’autentica corazzata, ma anche gli uomini di Furnari potranno dire la loro”. 

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