Nel Salottino di Gol Sicilia è intervenuto l’attaccante del Sant’Agata Benedetto Iraci, che ha ripercorso le tappe dell’ultimo campionato di Eccellenza, interrotto bruscamente dall’emergenza Covid-19, con i biancazzurri secondi in classifica alle spalle del Paternò neopromosso in D.
“Voglio essere obiettivo. Credo che il Paternò abbia mostrato qualcosa in più per continuità di rendimento – ammette Iraci –, ma senza questa sosta anche noi avremmo potuto dire la nostra. Siamo partiti più lenti, ma avevamo trovato la quadratura del cerchio con dodici vittorie e un pareggio in tredici partite. Avevamo ottime possibilità di arrivare primi, lo scontro diretto da giocare in casa e abbiamo perso tre punti determinanti a tavolino. Spero che società e tifosi del Sant’Agata, che hanno mostrato serietà e passione, possano ottenere le soddisfazioni che meritano con il salto di categoria. Ci siamo sempre ritrovati a rincorrere: abbiamo recuperato sul Paternò, che ha pareggiato due volte, e credevamo nell’aggancio, ma sappiamo com’è finita”.
Con i playoff nazionali non disputati, nessuno più del Sant’Agata meriterebbe di essere premiato con il salto di categoria: davanti a tutti per media punti e nell’apposita graduatoria per il completamento degli organici di Serie D dietro solo a Rotonda e Lavello che, però, sono prime a pari merito in Basilicata. “Il presidente è stato chiaro e ha illustrato le ambizioni che nutre la piazza, sarebbe clamoroso non essere ripescati. Non ci resta che aspettare e magari festeggiare la promozione nelle prossime ore” .
Su Filippo Tiscione, rinforzo di lusso per il Sant’Agata nel mercato di dicembre, racconta: “Abbiamo espresso un bel calcio soprattutto a livello offensivo, dimostrato dal fatto che siamo stati il migliore attacco. È facile capirsi con giocatori di queste qualità come lui, Cicirello e Concialdi. Mister Ferrara ha fatto un grande lavoro e ha grossi meriti. Già in passato a Sant’Agata aveva fatto bene e credo che ci siano tutti i presupposti perché possa continuare la sua avventura qui”.
La forza del gruppo è stata sicuramente tra le armi principali del Sant’Agata in questa stagione: “Per noi era un piacere anche l’allenamento e arrivavamo al campo anche un’ora e mezza prima. Non conoscevo nessuno all’inizio, ma è stato facile farsi subito degli amici. A dicembre abbiamo cambiato dodici giocatori, ma non è mai mancata la coesione del gruppo. Tuttora ci vediamo tutti assieme e giochiamo tra noi compagni a paddle. Sono belle cose che avvengono dentro ad uno spogliatoio. Credo che la stessa società voglia ripartire dai più grandi perché ha capito che siamo persone sulle quali può fare affidamento”.
Iraci non ritiene un ostacolo in tal senso neppure l’eventuale ripescaggio, anche se ammette i contatti con il Mazara: “Ho parlato col presidente Titone, ha grande entusiasmo. Per adesso è tutto fermo, ma ci siamo fatti una bella chiacchierata, chissà cosa succederà in futuro. Con De Luca abbiamo giocato tre anni assieme negli ultimi quattro. In caso di ammissione del Sant’Agata in D, ritengo che non vi siano problemi a prolungare il nostro rapporto. Anche se la categoria è completamente diversa rispetto all’Eccellenza: ci sono regole penalizzanti come il fatto che solo la prima vince e i playoff non contano per il salto di categoria. Si deve trovare un progetto serio e a lungo termine, altrimenti non ha molto senso. Anche in Eccellenza si possono provare grandi emozioni, giocando in grandi piazze”.