Come annunciato a margine del consiglio di amministrazione di lunedì, l’ACR Messina ha informato l’imprenditore ennese Franco Proto via pec, posta elettronica certificata, degli sviluppi relativi alle trattative societarie.
Lo scorso 2 gennaio il presidente Natale Stracuzzi e l’ex presidente dell’Atletico Catania avevano siglato infatti una lettera d’intenti finalizzata all’eventuale compartecipazione della new-co che fa riferimento a Proto, che avrebbe rilevato a titolo gratuito una parte delle quote societarie, ottenendo ampi poteri gestionali, in vista del successivo conferimento del pacchetto maggioritario.
Secondo indiscrezioni invece, il sodalizio peloritano ha preferito percorrere una strada alternativa, accettando un’offerta pervenuta già in precedenza. Si profila quindi l’immediata cessione di parte delle quote societarie, ma a titolo oneroso. Ovvia la delusione nell’entourage di Proto, che da oltre otto mesi tenta invano di essere coinvolto nel progetto di rilancio, o quanto meno di prosecuzione dell’attività, del calcio cittadino.
L’ACR avrebbe invece aperto le porte ad altri imprenditori. In particolare, secondo anticipazioni stampa, Stracuzzi e soci hanno scelto – all’unanimità, in cda – di accogliere in società un imprenditore laziale, vicino al direttore generale Enrico Ceniccola. Un dirigente, quest’ultimo, che da mesi è pienamente operativo, pur non essendo mai stato ufficialmente presentato. Il neo-socio vanterebbe esperienze nei campionati di Romania e Scozia.
Dopo le sponsorizzazioni delle scorse settimane, avrebbero garantito un ulteriore impegno economico, finalizzato però allo sviluppo del settore giovanile, l’imprenditore palermitano Domenico Gallina e l’ex presidente del Ribera Ezio Ruvolo. Da chiarire nel dettaglio i contorni del loro coinvolgimento. La speranza è che dal quattordicesimo rimescolamento di quote dal 2009 ad oggi, quando l’ACR nacque da una costola del fallito FC dei Franza, maturino davvero le premesse per un Messina più forte.