I sostenitori del Messina presenti per il match con il Rotonda (foto Nino La Macchia)
Obiettivo centrato. Il tecnico Pietro Infantino, dopo una stagione di vertice con l’Acireale, è stato chiamato per la seconda volta in stagione a traghettare il Messina verso la salvezza: “Con il mio staff siamo tornati qui da poco più di tre settimane. Dovevamo salvaguardare la categoria e in quattro partite abbiamo raggiunto quota 43 punti. Siamo soddisfatti del nostro lavoro, ma non è questa la categoria che compete al Messina, che non può giocarsi la salvezza in D all’ultima giornata. Siamo contenti della vittoria. La permanenza era l’obiettivo minimo ma era anche il massimo che potevamo raggiungere: speriamo rappresenti un punto di partenza e che il prossimo sia l’ultimo torneo tra i Dilettanti”.
Il 18 maggio è in programma la finale di Coppa Italia, a Latina, contro il Matelica. Poi andrà pianificato il futuro, con questa dirigenza o eventuali successori: “L’attuale proprietà, con Sciotto al timone, o chi eventualmente subentrerà, potrà programmare un campionato di vertice – ha aggiunto il tecnico ai microfoni di Radio Amore –. Bisogna uscire da questa categoria. Ringrazio i tifosi, che ci hanno sostenuto, dimostrando una volta di più il loro amore verso questa squadra e i colori giallorossi. Al di là di dirigenze e allenatori, hanno un attaccamento unico. Messina merita un futuro più roseo”.
Nel giorno della permanenza matematica è arrivata anche la rete di un giovane prodotto del vivaio, il 18enne Francesco Barbera: “Ha realizzato un gol bellissimo. Soffriva l’uno contro uno sulla fascia e quindi abbiamo preferito inserire Aldrovandi in difesa e sposare lui come terzo d’attacco. È arrivata questa marcatura superba sotto l’incrocio. Nel finale abbiamo schierato anche Fabio Bossa per qualche minuto. Era bello dare un segnale di questo tipo, con i nostri messinesi in campo”.
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