Il tecnico del Cittanova (questa la nuova denominazione del club calabrese) è l’ex giallorosso Pietro Infantino, intervenuto ai microfoni di Radio Night, per rievocare il recente passato in riva allo Stretto: “Il ricordo è positivo sia per il legame instaurato con la società che con la tifoseria. La salvezza in campionato e soprattutto i seicento spettatori al seguito arrivati a Latina per la finale di Coppa un’immagine significativa”.
Anche se ovviamente gli obiettivi iniziali del club erano molto diversi: “A quattro turni dalla fine del torneo si dovevano recuperare sei punti dalle dirette concorrenti per evitare la disputa dei playout e ci siamo riusciti. Pensare di aver fatto il massimo centrando la salvezza diretta in serie D è riduttivo e ridicolo, perché il blasone di Messina le impone di disputare campionati da protagonista”.
Le premesse estive autorizzano ben altre ambizioni: “L’Acr e il Fc li vedo benissimo, non hanno nulla da invidiare a compagini di Lega Pro. Arcidiacono, Bollino, Foggia, Vacca, Lavrendi, Lomasto e Sabatino sono giocatori di categoria superiore. Noi li dobbiamo rispettare e offrire un’ottima prestazione: poi vedremo cosa succederà. Il risultato è sempre una conseguenza, di certo proveremo a far faticare tutti gli avversari”.
Il Cittanova non ha fatto follie sul mercato, riaccogliendo comunque l’ex Crucitti: “Vorremmo disputare un buon campionato. Avevamo un budget normale ma l’organico è buono. Ho scelto personalmente cinque-sei giocatori, che si sono aggiunti a una buona base, anche grazie al nostro settore giovanile ed elementi provenienti da campionati minori. Dobbiamo dare il massimo ogni domenica”.
Il club sta investendo in prospettiva: “La società è completamente nuova e sta investendo molto sulle strutture, con una foresteria per i giocatori, il ristorante e la nuova sede, per cui pur avendo molta ambizione dobbiamo ammettere che sei-sette formazioni sono costruite per obiettivi più ambiziosi dei nostri”.
Se avesse potuto scegliere, Infantino avrebbe voluto ovviamente un esordio più morbido: “Il gruppo è totalmente nuovo e si sta amalgamando. Come tutti, siamo fermi da tanti mesi. Sarà tutto da scoprire, soprattutto nelle prime giornate. Tutti gli avversari vanno affrontati ma di certo l’Acr era una delle squadre che avrei voluto evitare al debutto. Comunque dobbiamo concentrarci al massimo sulla sfida e provare a fare punti. Ogni gara proveremo ad alzare il nostro livello”.
Il match si giocherà a porte chiuse per via dell’emergenza Covid: “È una sconfitta per tutto il calcio ma senza garanzie dobbiamo rispettare i protocolli perché la salute viene prima di ogni altra cosa. Però giocare un Cittanovese-Messina senza spettatori è una sconfitta per tutti”.
Il tecnico ha ribadito infine il rapporto creatosi con la città dello Stretto: “Il calcio è caratterizzato anche da comportamenti. Ad esempio ad Acireale, nonostante una situazione societaria disastrosa, ho creato splendidi rapporti umani con tutti. Poi le annate possono andare bene o male sul piano dei risultati, puoi piacere o no alla gente, ma i rapporti vanno oltre tutto e sono fondamentali”.