Rinnovare la memoria della poetessa e benefattrice messinese Maria Celeste Celi, sensibilizzare i giovani all’arte e promuovere i poeti contemporanei e gli artisti già affermati. Sono questi gli obiettivi che il C.I.R.S. (Comitato Italiano Reinserimento Sociale) si propone nell’organizzare la prima edizione del “Premio Maria Celeste Celi”, intitolato alla madre dell’attuale presidente dell’Ente, che nel 1957 fondò la Casa Famiglia per donne e bambini in stato di disagio socio-economico o vittime di violenza.
Si tratta di un concorso suddiviso in quattro sezioni, poesia, musica (composizioni musicali e testi per musica), fotografia e pittura, rivolto ad artisti e poeti, ma anche a studenti di scuole e università. Il tema a cui i giovani e gli artisti dovranno ispirarsi è “Occhio di mare, il mare che unisce”, dal titolo, “Occhio di mare”, di un’opera in versi della poetessa Maria Celeste Celi. Il “mare” diventa dunque protagonista come simbolo di libertà e, nell’ambito del concorso, può essere declinato nelle diverse forme artistiche previste.
Per partecipare al “Premio Maria Celeste Celi” è necessario scaricare il bando e il modulo d’iscrizione sul sito. La scadenza di presentazione dei lavori è fissata per il prossimo 28 febbraio. Sono già numerosi gli artisti che hanno inviato le loro opere da diverse città della Sicilia e del resto d’Italia e grande attenzione è stata riservata al concorso anche da parte delle scuole della città e della provincia, che hanno coinvolto gli studenti. Le opere presentate verranno valutate da una giuria composta da docenti, giornalisti, studiosi, pittori, critici d’arte e fotografi professionisti.
La cerimonia di premiazione dei vincitori si svolgerà il 25 marzo alle 17.30 al Museo Regionale di Messina e sarà preceduta da un Convegno sulla figura della poetessa e benefattrice Maria Celeste Celi e sulla sua opera poetica. I relatori porranno l’accento anche sull’importanza di instaurare azioni mirate a sensibilizzare i giovani all’arte. Maria Celeste Celi, nata a Caltanissetta il 10 settembre 1927 e morta a Messina l’11 giugno 1987, trascorre la prima infanzia ad Agrigento, sua città d’origine, in una casa che domina la Valle dei Templi e il mare, che ispirerà i suoi primi canti.
Appena adolescente si trasferisce a Firenze, dove partecipa alle attività di Badia con la “Messa del povero”, legandosi con profonda e duratura amicizia a Giorgio La Pira e Fioretta Mazzei. Si stabilisce presto a Messina, dove dopo la laurea inizia un impegno costante in attività culturali e sociali. Milita nella F.U.C.I. (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), di cui diventa responsabile regionale per la Sicilia. Dedica un’attività appassionata ed intensa al CIDD, Centro Italiano Difesa Donna. Partecipa inoltre alla fondazione della rivista messinese “Prometeo” e collabora alla direzione. Nel 1974 pubblica “I segni acuti” per Rebellato editore. Nel 1987 il suo ultimo lavoro, un singolare volume in prosa dal titolo “Loro non devono sapere”, pubblicato pochi giorni prima della sua morte.