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In D verso lo stop. Sibilia: “Mancano le condizioni per rispettare il protocollo”

Appare sempre più vicino il momento della sospensione definitiva dei campionati dalla serie D in giù. Niente allenamenti e la ripresa dei vari tornei è ad oggi una chimera. Impossibile ricominciare, su questo mancherebbe di fatto soltanto l’annuncio ufficiale. Cosimo Sibilia, il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, ha parlato ai microfoni de La Domenica Sportiva, trasmissione andata in onda domenica su Rai 2: “Al momento non ci sono le condizioni per poter rispettare un protocollo che pone determinate condizioni per dare ai Dilettanti la possibilità di giocare, dunque aspettiamo un ulteriore documento”.

Fc Messina
L’undici titolare del Football Club Messina (foto Giovanni Chillemi)

“Parto da quello che disse Spadafora una ventina di giorni fa – aggiunge Sibilia sugli interventi richiesti che auspica a sostegno del movimento – ovvero che c’era la possibilità di avere un importo vicino ai 400 milioni per le società dilettantistiche. Deve essere una riposta per aiutare il nostro mondo che organizza circa 560mila partite all’anno e ha più di un milione di tesserati, vanta dodicimila società e 65mila squadre. Un esercito che svolge non solo un ruolo sportivo ma anche sociale, di aggregazione e formazione dei giovani”.

C’è il rischio che il movimento dei Dilettanti non riparta proprio, in previsione di una possibile recrudescenza del coronavirus in autunno? Sibilia non lo nasconde: “Il pericolo è concreto e mette a rischio tanti giovani e adolescenti. Ci appelliamo alle autorità governative e ai vari ministri, non solo quello dello sport, affinché possano esserci vicini. Siamo convinti che il calcio debba ripartire, ma solo con la sicurezza dal punto di vista sanitario”.

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