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Messina

In 90 bloccati a Villa: “Volevamo tornare a casa. Ci vergogniamo di essere italiani”

Sono circa novanta le persone che avrebbero dovuto raggiungere la Sicilia, bloccate ancora agli imbarcaderi delle società di navigazione sullo Stretto di Messina, in attesa di essere avviate alla quarantena obbligatoria in Calabria per carenza di documentazione sanitaria.

Il prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani, in contatto con la Protezione civile e le Regioni Sicilia e Calabria, sta valutando l’individuazione di una struttura idonea in cui alloggiarli in sicurezza per il successivo monitoraggio, ovvero un hotel di Reggio Calabria, dove dovrebbero essere trasferiti nel giro di qualche ora.

controlli
Blocchi e controlli straordinari sui traghetti a Villa San Giovanni (foto Ansa)

Alcuni di loro hanno chiesto tuttavia di fare la quarantena nel loro Comune di residenza. L’agenzia Ansa ha raccolto la vibrante protesta di Gianna Simonte: “Mi vergogno di essere italiana. Siamo praticamente sequestrati da ieri e nessuno fa niente. Ero diretta a Marsala con mio marito. Abbiamo già fatto una quarantena nella nave da Crociera in cui lavoriamo. Siamo scesi a Civitavecchia dove ci hanno detto che saremmo potuti arrivare in Sicilia. Il nostro non è uno spostamento da un Comune all’altro, stiamo rimpatriando e vogliamo andare a casa nostra”.

La donna denuncia l’assoluta mancanza di assistenza adeguata: “Siamo qui con altre undici persone in una saletta senza avere cibo e coperte, nell’attesa che si decida se possiamo attraversare lo Stretto. Abbiamo trascorso una notte orribile, al freddo. Tossiamo tutti. Siamo ammassati in uno spazio ristretto, senza alcun rispetto delle distanze di sicurezza o dispositivo per proteggerci. Hanno chiuso anche i bagni tutta la notte. Siamo partiti sani e rischiamo di arrivare ammalati. Ci arrestino, noi non ci muoviamo da qui”.

Giuseppe Falcomatà
Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà a Villa

Nella notte, un primo gruppo di 150 persone era riuscito ad imbarcarsi, per motivi di sicurezza, dal porto di Reggio Calabria. L’intervento ha permesso di allentare la tensione che si era creata nel piazzale di stoccaggio mezzi di Villa San Giovanni. “Le persone non si respingono come pacchi – ha detto il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e finalmente sblocchiamo una situazione che ha messo in discussione la dignità di ogni essere umano”.

“Siamo in perenne emergenza – ha ammesso intanto il vice sindaco di Villa San Giovanni, Maria Grazia Richichi –. Fortunatamente in questo gruppo non vi sono minorenni o donne in gravidanza. Stiamo già procedendo ad assistere altre quattordici persone che stanno arrivando con un treno proveniente da Roma. Villa San Giovanni, da sola, non può proprio farcela”.

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