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Messina

In 229 hanno varcato lo Stretto. 24 hanno compilato sul posto la richiesta

Su 229 persone che mercoledì mattina con due traghetti e un aliscafo hanno attraversato lo Stretto, in 24, il dieci per cento del totale, non aveva l’autorizzazione preventiva. A questi ultimi è stata data assistenza tecnica per compilare la scheda tramite l’applicazione web “Si passa a condizione”.

L’ordinanza appena entrata in vigore, emanata dal sindaco di Messina, Cateno De Luca, prevede per chiunque intenda fare ingresso in Sicilia attraverso il Porto di Messina “l’obbligo di registrarsi, almeno 48 ore prima della partenza, sul sito creato dal Comune”. Il provvedimento è contestato dal governo nazionale e il Consiglio di Stato ha dato parere favorevole alla richiesta di annullamento avanzata dal ministero dell’Interno.

Cateno De Luca
Il sindaco di Messina Cateno De Luca durante i controlli dei passeggeri e delle automobili in transito sullo Stretto (foto Ansa – Carmelo Imbesi)

Alla prima verifica pratica la piattaforma online si è rivelato uno strumento agile ed efficiente – ha sottolineato il primo cittadino -. L’altissimo tasso di registrazioni già nella prima mattina di utilizzo dimostra che lo strumento è funzionale. È sufficiente confrontare il numero di registrazione fornito dal passeggero con la banca dati per verificare l’idoneità al passaggio. I controlli sono più veloci, sicuri e consentono anche di ottimizzare le risorse umane da impiegare. In tempo reale abbiamo raccolto i dati effettivi del transito sullo Stretto. Tutti i sindaci sono stati informati degli spostamenti dei viaggiatori, che raggiungeranno i rispettivi Comuni di destinazione per l’obbligo dell’autoisolamento”.

De Luca alcuni giorni fa era stato denunciato dal ministro dell’Interno per vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle Forze armate. La decisione era stata presa da Luciana Lamorgese, “a seguito delle parole gravemente offensive, e lesive dell’immagine per l’intera istituzione che lei rappresenta, pronunciate pubblicamente e con toni minacciosi e volgari”. E nonostante l’emergenza Coronavirus, la stucchevole polemica a distanza sembra destinata a proseguire.

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