Alle 14 il Tribunale Federale Nazionale ha finalmente interrotto, dopo oltre tre ore, la lunghissima camera di consiglio successiva alla presentazione delle istanze preliminari da parte di tesserati e club coinvolti nel processo. A leggere le decisioni il presidente Sergio Artico.
Rigettata l’istanza di stralcio del dirigente del Savona Massimiliano Solidoro. Secondo la Sezione Disciplinare l’attività di notifica del deferimento risulta regolarmente effettuata presso la sede del club ligure, nonostante quanto asserito dai suoi avvocati. Per la corte il club lo hai poi regolarmente trasmesso al tesserato, che si è reso irreperibile. Non vengono accolte neppure le istanze di stralcio per Ercole Di Nicola, responsabile dell’area tecnica de L’Aquila, pur sottoposto a misure coercitive come l’obbligo di firma per precedenti condanne, e per tre club: Aurora Pro Patria, Savona e Tuttocuioio, questi ultimi due assistiti dal bolognese Mattia Grassani.
Rigettate le istanze dell’ex calciatore Fabio Di Lauro e del responsabile marketing della Vigor Lamezia Felice Bellini. Non accolto neppure il certificato medico presentato da Antonio Ciccarone, secondo la corte non effettivamente ostativo. Gli atti vengono rimessi alla Procura Federale per la posizione di Gianmarco Ingrosso, già calciatore di L’Aquila e Tuttocuoio.
Stralciate invece le posizioni di Massimiliano Carluccio della Pro Patria e del Barletta, con relativa sospensione dei termini. Posticipata anche la pausa pranzo, si procede all’analisi delle istanze istruttorie. Gli avvocati Aita per conto dell’ex dg della Torres Vincenzo Nucifora e Chiacchio per conto del calciatore Fabio Caserta della Juve Stabia chiedono che “ad abbundantiam” vengano ripresentate anche in questo giudizio le istanze difensive già depositate in precedenti dibattimenti e processi.