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Il successo manca da otto giornate: Messina risucchiato nella zona calda

Nemmeno il tempo di accogliere con soddisfazione il pari casalingo di venerdì sera con il quotato Benevento che il Messina si è ritrovato in zona play-out. I colpi di Barletta, Cosenza e Martina hanno fatto precipitare la squadra di Grassadonia al quint’ultimo posto, con la prospettiva di dover affrontare nell’ultimo appuntamento dell’anno una trasferta da brividi sul campo della capolista Salernitana.

Il colpo di testa di Bjelanovic che avrebbe potuto fruttare il 2-1

La veemente reazione prodotta nella ripresa della sfida con i sanniti, dopo un primo tempo in totale apnea, chiuso in svantaggio per effetto del gol siglato da Scognamiglio con la complicità di Iuliano, è comunque servita a strappare un punto contro la formazione di Brini, apparsa al San Filippo eccessivamente sprecona, come dimostrano gli errori sotto porta di Alfageme, Eusepi e Marotta.

Il Messina ha avuto però il merito di non crollare e nella seconda frazione, con l’innesto di Cane sulla corsia destra, subentrato ad un distratto De Bode, ha dato segnali confortanti, trovando subito il pari proprio grazie ad uno spunto dello scatenato ex crotonese, rimasto in naftalina nella prima parte di stagione. Decisiva la prodezza di Bjelanovic, autore dell’1-1 con una splendida conclusione da dentro l’area. Di piede, non propriamente la sua specialità. Per il croato, sempre più protagonista dopo un lungo periodo buio, si è trattato della seconda rete consecutiva, la prima davanti ai propri tifosi.

Una mischia nell’area del Benevento: dopo avere sprecato tanto i campani hanno rischiato perfino di perdere

Nel finale i padroni di casa hanno rischiato di capitolare, ringraziando il palo sulla conclusione di Eusepi, ma hanno anche sfiorato il successo con la chance capitata a Bonanno. Nonostante lo stop imposto ad una della corazzate del torneo, le otto giornate senza vittorie adesso pesano ed il terzo pareggio consecutivo, dopo quelli con Catanzaro ed Ischia, ha finito per complicare la classifica del Messina. L’ultimo brindisi risale a due mesi fa e precisamente al 19 ottobre, quando Corona stese la Vigor Lamezia al San Filippo. La terza affermazione in sette gare sembrò propedeutica al definito rilancio di un gruppo capace di cambiare volto anche tatticamente. Il ritorno al 3-5-2 ha certificato invece che non vi è ancora un’identità tattica definita e lo stesso Grassadonia ha annunciato che sul mercato verranno individuati calciatori che possano contribuire al raggiungimento di questo obiettivo.

Si è intanto conclusa l’avventura in riva allo Stretto del ds Fabrizio Ferrigno. Ufficiale da domenica sera la risoluzione consensuale tra le parti. Il binomio con la famiglia Lo Monaco era cominciato dai tempi di Milazzo ed il trasferimento al Messina è coinciso con la doppia promozione, dalla D alla Lega Pro unica. Resta da capire se si concretizzerà o meno il suo approdo a Pisa, dove con i nerazzurri in lotta per la B, potrebbe contare ovviamente su un budget superiore. Il 41enne dirigente napoletano non aveva evidentemente gradito la linea societaria imposta in questa stagione da Lo Monaco, che lo aveva portato ad abbandonare alcune piste sul mercato, su tutte quella che portava a Pietro Iemmello, poi approdato al Foggia. In Toscana sarebbe gradito al tecnico Braglia, con cui vinse due campionati tra il 2004 ed il 2007 con Pisa e Catanzaro, mentre è tutto da costruire il feeling con il vulcanico presidente Battini.

Alessandro Calleri

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