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Il Sestri Levante rinuncia al ripescaggio in Lega Pro: “Società come la nostra dovrebbero essere premiate”

Il Sestri Levante, vincitore dei play-off di Serie D, rinuncerà al ripescaggio in Lega Pro. I motivi sono contenuti nella lettera inviata alla Lega Nazionale Dilettanti: “Come a Voi noto, la nostra prima squadra si è aggiudicata la finale nazionale play-off di serie D con la vittoria per 1-0 della gara disputata il 14/06/2015 contro il Monopoli. Dobbiamo purtroppo constatare che gli sforzi profusi della nostra società per onorare sino in fondo gli impegni derivanti dalla partecipazione al Campionato di Serie D non porteranno ad alcun tipo di riconoscimento ma anzi, con ogni probabilità, si tradurranno in un danno sia economico che morale. Preciso meglio: la vittoria dei play-off di Serie D non comporta la promozione automatica alla categoria superiore ma, nonostante la vittoria ottenuta sul campo, si acquisisce solamente il ‘diritto’ di presentare una domanda di ripescaggio. Peraltro, da quanto si apprende da vari organi di informazione questo ‘diritto’ implica una serie di clausole assolutamente vessatorie rispetto alle altre società di Lega Pro quali ad esempio: – presentazione di una fideiussione di importo maggiorato a 600.000,00 euro; – costo complessivo dl iscrizione al campionato elevato a 90.000 euro (anziché 45.000 euro); – versamento a fondo perso di un importo ancora non ben specificato ma che alcuni stimano addirittura di 600.000 euro; – mancata concessione di deroghe relative all’omologazione degli impianti sportivi. E’ facilmente intuibile che un impegno finanziario di tale portata non sia sostenibile da tutti e che le richieste della Lega Pro siano poco accostabili alla parola ‘diritto’. Ma il danno economico non finisce qui. Chi non dovesse presentare domanda di ripescaggio, viene anche escluso dell’erogazione del premio di 30.000 euro che la Lega mette a disposizione della società vincente i play-off se non ripescata. Mi pare che da quanto sopra emerga in maniera evidente che i Vertici che regolano il mondo di questo sport siano più attenti a criteri di natura economico/finanziaria che ai principi di sportività, correttezza e moralità. E tutto questo quando non passa giorno in cui non vengano alla luce vicende relative a ‘partite truccate”, o altri fatti di questo tipo. Le società dilettantistiche come la nostra che, oltre ad aver meritato sul campo, si possono vantare di essere in regola con tutti i pagamenti e di non avere in sospeso contenziosi di nessun tipo, dovrebbero essere premiate, incentivata e sostenute, anziché taglieggiate per sanare i dissesti finanziari provocati da altri. A questo riguardo avremmo una proposta da fare. Proviamo ad invertire i ruoli. Perché la Lega non offre a queste società un contributo a fondo perso? State pur certi che da parte nostra ci accontenteremmo anche di una cifra leggermente inferiore a 600.000 euro”.

 

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