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Il saluto a Sparacio è un caso: “Pagina sconcertante”. De Luca: “Nessun corteo”

L’ultimo saluto al fratello dello storico boss malavitoso di Messina Luigi Sparacio, a cui hanno partecipato decine di persone nonostante il divieto di assembramenti previsto dai decreti di Governo, Regione e Comune, è un autentico caso nazionale.

Si difende il sindaco di Messina Cateno De Luca, che replica alle accuse piovute da più parti. “Piuttosto che attivarsi personalmente per accertare la verità dei fatti, hanno preferito alimentare delle bieche speculazioni politiche. Avrebbero scoperto che venerdì scorso, nel primo pomeriggio, Rosario Sparacio, già gravemente malato, è deceduto all’interno della propria abitazione. Constatato il decesso, trascorse le canoniche 24 ore di osservazione, nel pomeriggio di sabato 11 aprile il feretro è stato trasportato dall’abitazione fino al Camposanto in via Catania, dove è stato deposto in attesa della tumulazione. Non si è trattato né di un corteo funebre né di una celebrazione religiosa. Non è altro che un mero trasporto della salma per poche centinaia di metri”.

Rosario Sparacio
Il corteo funebre per Rosario Sparacio (foto MessinaOra)

“È necessario che venga fatta chiarezza al più presto dagli organi preposti. La politica non sta facendo alcuna speculazione ai danni di Messina e del primo cittadino, ma vogliamo, anzi, che la comunità messinese venga tutelata e messa a conoscenza di questi fatti che, se confermati, rappresenterebbero una pagina bruttissima per la nostra città”, dichiara la senatrice messinese Grazia D’Angelo del Movimento 5 Stelle. Gli fa eco il collega di partito, il deputato questore Francesco D’Uva: “È gravissimo. Chi si fa garante dei messinesi sullo Stretto lo faccia anche sul territorio comunale. Si faccia chiarezza, senza distinzioni”.

Duro l’europarlamentare e responsabile per gli Enti Locali Ignazio Corrao (M5S): “Che fine ha fatto il sindaco sceriffo di Messina? Niente diretta Facebook con i parenti dei boss? Niente postura mussoliniana e spettacolo acchiappalike? Facile fare i forti con qualche cittadino che attraversa lo Stretto per tornare a casa e poi non accorgersi di quel che succede nella propria città. Quanto accaduto è davvero intollerabile. De Luca fa quotidiani show da sceriffo agli imbarchi dei traghetti, additando come delinquenti gli automobilisti che fanno rientro in Sicilia e poi consente che nella sua città si riuniscano ed escano in corteo decine e decine di persone per il funerale di parenti mafiosi”.

Ignazio Corrao
L’europarlamentare del Movimento Cinque Stelle Ignazio Corrao

Da Palermo interviene Claudio Fava, presidente della Commissione antimafia dell’Ars: “Mentre in Italia non si celebrano funerali nei matrimoni, com’è possibile che a Messina in cento abbiano accompagnato al cimitero il fratello di un capomafia? Dietro il feretro di Rosario Sparacio, fratello del boss Luigi, sabato pomeriggio c’erano auto, moto, amici… Dal sindaco De Luca, sempre pronto a rumoreggiare con la fascia tricolore al petto, stavolta solo silenzio”.

Duro anche il deputato nazionale del Pd Pietro Navarra: “Ho seguito con sconcerto e amarezza la vicenda del corteo funebre in onore del fratello di un esponente mafioso, che in spregio a qualsiasi normativa legata all’attuale emergenza sanitaria nei giorni scorsi ha attraversato una parte della città di Messina. Resta da capire se sia stata anche celebrata una funzione religiosa e se le diverse decine di persone che sembrerebbe abbiano accompagnato il feretro siano anche entrate, violando i divieti, al Gran Camposanto. Aspetto di capire quali mosse farà il Sindaco, anche per rispetto a chi in questi giorni ha perso un familiare e, abitando fuori Messina, non ha nemmeno potuto dare un ultimo saluto a una bara chiusa; per rispetto a tutti i parenti delle vittime del Covid-19 che non possono piangere sulle tombe dei propri cari. A tutti loro dobbiamo un atto di giustizia, ricordando che – mentre una piccola folla di persone percorreva impunita le strade della città – c’era chi, con dignità e in osservanza delle norme, si preparava ad attendere almeno un mese prima di potersi recare a dare l’ultimo omaggio a chi amava”.

Claudio Fava
Il presidente della Commissione Antimafia dell’Ars Claudio Fava

“La vicenda, proprio per le persone coinvolte, a mio avviso, merita adeguate e approfondite verifiche da parte delle forze dell’ordine e della magistratura”, dichiara il deputato regionale del Partito Democratico Franco De Domenico. “Ritengo, infatti, che i cittadini messinesi, abbiano il diritto di conoscere i fatti e sapere se questo episodio, unico del genere in città in questa fase emergenziale, era a conoscenza delle autorità e se sia stato tollerato o meno, individuando eventuali responsabilità”. 

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