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Il Rotary Club Stretto di Messina dona un manto erboso sintetico al carcere di Gazzi

Un regalo di Natale in anticipo quello del Rotary Club Stretto di Messina, che ha donato alla casa circondariale di Gazzi un nuovo manto erboso sintetico nell’area giochi: scivoli, casette, tricicli, sedie, tavoli e panchine in uno spazio attrezzato e dedicato ai bambini in visita ai genitori detenuti.

Don Umberto Romeo, Giuseppe Termini, Lalla Lombardi e Thanos Liossis davanti alla targa

“Un manto erboso (finto) per un sorriso (vero) di un bimbo” è il significativo messaggio riportato sulla targa d’ingresso, un benvenuto su un “terreno verde” che, esteso per 200 mq, ha dato un volto nuovo alla piccola struttura. “La storica collaborazione con il CePas dura ormai da trent’anni. È una presenza fondamentale, l’attività dei volontari è un grande aiuto e quando si associano i club-service allora diventa sempre più significativa”, ha dichiarato la direttrice del carcere, Angela Sciavicco, ringraziando il Rotary Club Stretto di Messina: “I soci hanno messo a disposizione le loro risorse ottenendo grandi risultati. Questo spazio è un dono davvero gradito per i bambini”. Entusiasta il past president del club-service, Giuseppe Termini, che ha avviato il progetto nel proprio anno sociale: “Il club ha affiancato il CePas con grande piacere. Siamo soddisfatti del lavoro svolto”. Sensazioni positive anche per l’attuale presidente Thanos Liossis: “Cercheremo di fare sempre qualcosa nel sociale, andremo avanti con piccole e utili iniziative, restando sempre attenti alla realtà del carcere”.

“Questo dono è l’ultima fase del progetto sulla genitorialità, in cui abbiamo trattato il tema della paternità realizzando anche un cd di fiabe con le voci dei detenuti”, ha ricordato la vice presidente del CePas Messina (Centro Prima Accoglienza Savio), Lalla Lombardi, insieme al presidente don Umberto Romeo che, con padre Salvatore Alessandrà (cappellano del carcere), ha benedetto la nuova area: “Dobbiamo ringraziare anche l’ex direttore Calogero Tessitore, il giudice Nicola Mazzamuto, gli agenti e i collaboratori che sono parte viva di questa esperienza di recupero e superamento della pena. Il carcere è parte della città che deve sentirsi impegnata. Si sta facendo tanto e speriamo di continuare la collaborazione con il Rotary”, ha sottolineato don Romeo, concludendo con un importante messaggio di speranza: “Il sorriso è una curva che raddrizza tutto e il sorriso di un bimbo può dare forza ai genitori per andare avanti”.

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