Doppio innesto per il RoccAcquedolcese, che apre la stagione in Coppa contro la Nebros. Il club ha definito l’acquisto del difensore Delfio Carroccio. Ancora trentenne, fisicamente perfetto, ha la caratteristiche giuste per far parte del gruppo allenato da mister Palmeri. Dopo tanta esperienza in giro per l’Italia su campi prestigiosi, ha deciso di tornare a casa, essendo nato a San Fratello, attualmente vive a Sant’Agata, per stare vicino alla famiglia. La squadra cara al presidente onorario Salvatore Giacobbe ha proposto un accordo annuale, subito accettato dal giocatore.
Il nuovo giocatore si è presentato così ai suoi nuovi tifosi: “Dopo aver deciso di avvicinarmi a casa, ero in cerca di un progetto non troppo impegnativo, ma serio, e quando ho ricevuto l’offerta del RoccAcquedolcese ho subito capito che era il posto giusto. Conosco personalmente alcuni dirigenti che mi hanno prospettato le loro idee e mi hanno convinto. Squadra giovane, tanti buoni giocatori del territorio, staff tecnico preparato, possibilità di divertirsi senza l’ansia del risultato a ogni costo. Sono certo che faremo bene, già dal primo allenamento con i nuovi compagni ho potuto apprezzare l’affiatamento del gruppo e la serenità dell’ambiente. La squadra è composta da elementi che in futuro faranno parlare di loro. Spero di riuscire a dare il mio contributo di esperienza per ricambiare la fiducia della società”.
L’altro volto nuovo è Peppe Conti. Giovane, ma già esperto, ragazzo educato, di Sant’Agata Militello, duttile (può giocare anche a centrocampo) e con tanta voglia di vestire bianco-verde-azzurro. Il direttore generale Sergio Mezzanotte lo ha presentato così: “Grande giocatore con le caratteristiche giuste. Stiamo costruendo una squadra importante composta da elementi che hanno voglia di giocare con noi perché capiscono che si tratta di un progetto credibile. Per scelta societaria, abbiamo deciso di non partecipare ad aste per nessun tipo di giocatore. Abbiamo preso ragazzi già affermati, ma comunque giovani e forti, ma non ‘pubblicizzati’. Tutti provenienti da paesi vicini, perché siamo convinti che sul territorio c’è gente che può fare bene. Spendere tanti soldi per giocatori dal ‘nome’ esotico o dal curriculum importante (spesso ‘costruito’ ad arte), non fa parte della nostra politica. Naturalmente se dovesse mancare qualcosa che non riusciamo a reperire nel circondario, siamo pronti a fare l’eccezione. Non abbiamo certezze sul fatto che le nostre idee siano vincenti, lo dirà il campo”.
Il dirigente si è concesso anche un’amara riflessione sul mercato: “Non conosciamo le dinamiche di tutte le nostre concorrenti, ma sappiamo che sarà un campionato difficile e molto equilibrato (a parte le tre/quattro che faranno un torneo ‘diverso’ da tutte le altre). Lo scempio dello scorso anno con squadre ritirate a metà percorso o che si presentavano in sette e con squadre capaci di ‘conquistare’ 18 punti a tavolino, rimarrà, fortunatamente, un fatto isolato nella storia dell’Eccellenza. Trovare chi fa tanti gol, è molto complicato e chi li fa o gioca in categorie superiori o chiede tantissimi soldi. Ma bisogna stare attenti. Ci sono giocatori che che fanno 5 gol l’ultima partita (che finisce 7-6) o giocatori che ne fanno 8 o 9 nelle due partite contro la squadra materasso del torneo (145 gol totali subiti) e l’anno successivo si vendono come fenomeni. Ce ne sono addirittura alcuni che hanno fatto dieci gol totali in tre stagioni di Eccellenza e vorrebbero essere pagati per fenomeni. Noi non abbiamo avuto dubbi nel prendere i tre ‘grandi’ (Mazouf–Cangemi–Genovese). Vedremo a fine campionato se contano ì curriculum o i numeri reali’’.