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Il punto di Pasquale Ferrara: “Igea favorita, Rocca ben costruito”

L’esonero di un tecnico fa parte del calcio. Ma, per Pasquale Ferrara, l’attuale campionato è finito ancor prima di cominciare. L’allenatore barcellonese, ex del Rocca di Caprileone, non ha quindi calcato il terreno di gioco in prima persona, approfittando della separazione coi biancazzurri per osservare altre gare e per prepararsi al ritorno in panchina. Parliamo proprio con lui del calcio messinese in questa intervista, focalizzandoci sul campionato di Eccellenza e sul suo lavoro fuori dal campo.

Mister, in questa stagione si ritrova fermo ai box. Naturalmente l’abbiamo ritrovata in giro per gli stadi, ad osservare più di un campionato. A cosa le sta servendo questo periodo di pausa?

Sono stato spesso negli stadi di Milazzo e Barcellona, dove ho potuto vedere parecchie partite di Eccellenza. Poi ho avuto modo di vedere qualcosa per i campionati di Serie D e Promozione, oltre che di andare a Palermo, per vedere la Juventus e poi il Milan, proprio mercoledì. Questo è il calcio che ho visto, dopo essere stato profondamente toccato dall’esperienza di Rocca. Avevo stravinto un campionato, lavorato fino al 5 settembre e poi è giunto l’esonero. Che dire, sono ancora molto amareggiato. Stare fermo brucia perché ho fatto dei risultati, perché mi sono sentito usato e sicuramente non perché ho sbagliato stagione.

All'ex tecnico del Matera Gaetano Auteri il compito di sfatare il tabù serie B
L’allenatore del Benevento Gaetano Auteri

In ogni caso la prima cosa da fare in questi casi è aggiornarsi. Mi sto spendendo in tal senso ed ho anche sfruttato un’ottima occasione per farlo. Durante la pausa della Lega Pro sono stato a Benevento per una settimana, in compagnia dei tecnici Auteri e Cassia. Ho lavorato con entrambi a Barcellona (Igea Virtus dal 1998 al 2001, ndr) e adesso ho potuto visitare un loro centro sportivo, in una sorta di corso. E’ stato utile osservare metodologie e principi di gioco innovativi. Mantengo il passo del calcio, difendendo ciò che ho fatto. Nelle ultime quattro stagioni ho vinto tre campionati ed una coppa e adesso non sono in uno stato d’animo facile. Detto questo mi sono scaricato mentalmente, ho ritrovato la mia famiglia. Sono cresciuto parecchio con l’ultima esperienza e spero di trovare presto una nuova causa da sostenere.

Parlando di Eccellenza, sta venendo fuori un’ottima Igea Virtus. Una squadra costante, che si è assestata lì in testa e potrebbe presto essere la favorita per il salto in serie D. Cosa ne pensa?

Non mi accorgo adesso delle potenzialità dell’Igea Virtus. I risultati non sono lì per caso. Avevo affermato ad inizio stagione che questa squadra potesse davvero dar battaglia a tutti e vincere il campionato, da vera favorita. Punto forte è senza dubbio la mentalità, che vedo, nelle stesse caratteristiche, anche a Rocca. Ma, prima di tutto, l’Igea partiva da tre certezze: il terzo posto dello scorso anno, il suo allenatore e lo stile del suo calciomercato.

Igea Virtus
L’esultanza dei calciatori dell’Igea Virtus

Questi elementi fanno dell’Igea una squadra forte, che diventa la migliore proprio quando si parla di mentalità. Ho visto tutte le squadre di Eccellenza ed a mio avviso Leonzio ed Acireale non sono così complete. Queste due grandi società basano le loro stagioni esclusivamente su nomi altisonanti: i nomi, nel calcio, non hanno mai vinto da soli. L’Igea ha al contrario una cultura del lavoro, che investe un vero gruppo di giocatori, dove si applica il motto “tutti per uno, uno per tutti”. A questo punto i punti di vantaggio sulle inseguitrici sono un piccolo patrimonio da gestire.

Rocca di Caprileone, la sua ex squadra. Grande stagione per una matricola, che siede di diritto tra le grandi del campionato. Punti forti dei biancazzurri?

Per il Rocca vale in parte lo stesso discorso fatto per la capolista. E’ una squadra ben quadrata a livello mentale, che ha lo stesso spirito di sacrificio e che per ovvie ragioni conosco benissimo. In più se la squadra lavora in continuità con lo scorso anno e non è stata cambiata dopo l’estate, sicuramente ciò vuol dire che è stata costruita bene.

Gli undici titolari scesi in campo contro lo Sporting Taormina
Un undici del Rocca di Caprileone

Ha insomma tutte le caratteristiche per mantenere la posizione che occupa. Ritengo poi che la zona playoff sia parecchio delicata. Tante sono le squadre in ballo e, dalla prima alla sesta posizione, tutto può variare in funzione di due – tre risultati o di uno scontro diretto.

Complessivamente va bene anche il Milazzo, che va verso la salvezza e comincia ad esprimersi bene, passando anche attraverso risultati di prestigio. Il cammino dei mamertini la entusiasma?

Ho visto spesso il Milazzo, anche nel derby perso a Barcellona. La squadra sta crescendo, è un dato visibile a tutti. Come da programma si era partiti per una salvezza, ma pian piano vengono fuori le basi gettate per una grande squadra. Oggi questo è un team temibile, che ha trovato peso in attacco, e gol decisivi, grazie all’innesto di Dama. Il capitolo salvezza sarà presto chiuso e poi il Milazzo si assesterà su una posizione di medio – alta classifica. La stagione era cominciata male, è vero, ma ogni cosa nuova ha bisogno di rodaggio. Con sacrificio questa squadra si è messa alle spalle un momento difficile e adesso può pensare al futuro.

 

 

 

 

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