Il caso più eclatante è quello di Luigi Fresco, che dal 1982 ricopre la carica di presidente e allenatore della Virtus Verona, squadra che milita nel Girone A di Lega Pro, un vero e proprio record che lo ha fatto diventare l’allenatore più longevo nella storia del calcio europeo. Forse Biagio Tomasi non stabilirà alcun primato ma un ruolo di prim’ordine nella storia del Rosmarino ce l’ha proprio lui, l’uomo che alternandosi tra scrivania e panchina ha portato la piccola società nebroidea al doppio salto dalla prima categoria all’Eccellenza.
Il tutto passando per la Promozione, una categoria inesplorata fino alla scorsa stagione, ma la squadra di Militello, piccolo centro con meno di 1.200 abitanti, ha risposto presente, vincendo con merito un campionato che l’ha vista subito protagonista. A partire dal prossimo mese di settembre la squadra granata vivrà l’ennesimo appuntamento con la storia con il suo primo campionato di quinta serie.
Un successo che parte da lontano, coinciso proprio l’approdo di Tomasi in società: “Io da calciatore ho indossato questa maglia, togliendomi anche qualche soddisfazione, anche se questa società, fino a due anni fa, non era mai andata oltre la prima categoria. Così nel 2019 sono stato coinvolto da Giuseppe Lo Castro”.
Il salto di categoria arriva grazie ad un lavoro di squadra: “Ricopro questo doppio ruolo con entusiasmo ma anche con senso di responsabilità. Non sono l’unico nella nostra società: Federico Castrovinci detiene le cariche di vicepresidente e direttore sportivo, ruolo che all’inizio osteggiava ma poi ha cambiato idea. Anche il direttore generale Salvo Proto e il segretario Salvatore Restifo con la loro grande passione ci hanno consentito di centrare un grande risultato. È stato un percorso entusiasmante, perché ogni componente della società è cresciuto insieme alla squadra”.
Tomasi è pronto a guidare il Rosmarino nel suo primo storico campionato di Eccellenza: “Credo di essermi guadagnato questa opportunità. Fa tutto parte di un percorso che ho iniziato, affronteremo un campionato inedito per noi che siamo una piccola realtà, ci dovremo confrontare con squadre allestite con budget molto più importanti del nostro, però è un’avventura che vogliamo vivere a modo nostro, con i nostri piedi, quelli che ci hanno permesso di arrivare sin qui”.
Ma è anche consapevole che la sfida non sarà semplice: “Se ad un certo punto della stagione mi renderò conto che non ho la squadra in mano e che i ragazzi non mi seguono non avrò alcun problema a farmi da parte lasciando la panchina a qualcun’altro. Se siamo arrivati sin qui è perché siamo stati spinti da una sana passione e da una visione comune delle cose, mettendo sempre e comunque il bene del Rosmarino prima di ogni personalismo”.
Sulla costruzione della squadra Tomasi ha le idee chiare: “Ovviamente è ancora presto, la stagione in Eccellenza non si è conclusa e poi ci sarà tutto il movimento dovuto ai ripescaggi. Però essendo una matricola siamo consapevoli di dovere partire prima degli altri, perché ci aspetta una stagione entusiasmante ma complessa. È intenzione della società cercare di ripartire dagli elementi di esperienza che hanno fatto le nostre fortune: il portiere Sebastiano Paterniti così come Boris Zingales, Antonino Frisenda, Giuseppe Giuttari o l’argentino Santiago Ghirardi. Saremo in un campionato in cui l’esperienza può contare, abbiamo in rosa degli elementi che hanno già fatto questo campionato e ci piacerebbe ripartire da loro”.