Non c’è tempo per celebrare la vittoria con il Sorrento, che ha lanciato il Messina a +10 sulla zona playout, come mai era accaduto nell’ultimo triennio di serie C. La squadra di Giacomo Modica vive il momento migliore dell’intera gestione Sciotto e nonostante le presenze al “Franco Scoglio” non registrino l’auspicata impennata l’entusiasmo è palpabile.
Ma domenica si torna in campo, in trasferta contro il Giugliano, beffato sui titoli di coda dal Taranto del solito Kanoute, che ha interrotto la serie di cinque risultati utili consecutivi dei campani, impreziosita dal doppio pareggio contro la Juve Stabia battistrada (a Castellamare) e il Picerno vice-capolista. Motivo per il quale, al netto dei 16 punti raccolti nelle ultime sei giornate, Emmausso e compagni non possono concedersi alcuna sosta. La squadra è tornata in campo già giovedì mattina, a poche ore dalla gara vinta nello stadio di San Filippo.
Ancora terapie per il difensore centrale Federico Pacciardi, che fa progressi ma rischia di restare ancora ai box. Non è stato accolto il ricorso avverso le tre giornate di squalifica comminate al terzino destro Giuseppe Salvo. Niente “sconto”, per il Messina quindi un’opzione in meno in difesa e il rischio di dovere sovraccaricare Damiano Lia, tornato brillante protagonista dopo un calvario di quasi tre mesi, che quindi suggerisce cautela. Mercoledì sera lo staff tecnico ha confermato in blocco l’undici titolare vittorioso ad Avellino ma nella terza gara in otto giorni potrebbe essere utile qualche variazione, per limitare i minutaggi e anche il rischio di eventuali infortuni.
Anche se la brillante condizione atletica mostrata dal gruppo è ovviamente il primo segreto dell’entusiasmante risalita in classifica. In difesa, in vista della sfida all’ex Bertotto, reclamano considerazione il jolly Vincenzo Polito, sulla via del pieno recupero, e l’esterno sinistro Samuele Zona, protagonista di ottime prove quando è stato chiamato in causa. La retroguardia guidata da Manetta e Dumbravanu e dal quasi onnipresente Ortisi ha dato importanti garanzie ma come detto la stanchezza potrebbe farsi sentire.
In mezzo al campo Firenze, Scafetta (che ha offerto un ottimo contributo contro il Sorrento) e Giunta sembrano rappresentano valide alternative a Franco e Frisenna, in grande spolvero nell’ultimo mese. Anche Civilleri lavora per trovare spazio. Il migliore Ragusa ammirato fin qui nei suoi tredici mesi messinesi sarà purtroppo out per squalifica. Lo staff medico spera allora di rimettere pienamente in sesto Marco Rosafio, il cui acquisto ha rappresentato la scintilla che ha rilanciato il Messina, insieme al 4-2-3-1 in grado di ridare smalto ad un intero reparto, sbloccando le potenzialità di un attacco che aveva segnato poco nel girone di andata.
Con Zunno intoccabile, al netto della possibile necessità di rifiatare, Luciani potrebbe contendere una maglia a Plescia, a meno che non si decida di aumentare il minutaggio dei subentrati in corso d’opera rispetto a quanto avvenuto nelle ultime uscite, limitando invece le novità nell’undici di partenza. Il test partenopeo è molto insidioso ma il Messina spera di continuare a volare sulle ali dell’entusiasmo. Brillantezza e fiducia hanno consentito fin qui di andare ben al di là dei limiti di budget e organico e degli obiettivi stagionali. La Curva Sud spera di non svegliarsi da un piacevolissimo sogno prolungato, che adesso però merita il pieno sostegno di una città a lungo dormiente.