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Il Messina torna ad allenarsi il 2 gennaio. Ipotesi tandem Cinelli-Di Maria

Il Messina resta in silenzio. Nessun annuncio ufficiale, anche se è filtrato lo slittamento della ripresa della preparazione, inizialmente fissata per venerdì 30 dicembre sull’erba naturale dello stadio “Giovanni Celeste” e adesso posticipata dopo le festività di fine anno. Appuntamento calendarizzato per martedì 2 gennaio sul sintetico di Santa Lucia del Mela.

Sciotto, Pitino e Auteri
Il presidente Sciotto, il ds Pitino e il tecnico Auteri

Una conferma in più del fatto che nel frattempo proseguono le valutazioni della società sul futuro prossimo e i contatti con i potenziali sostituti del direttore sportivo Marcello Pitino e del tecnico Gaetano Auteri, entrambi dimissionari. La proprietà si è presa del tempo per valutare le loro posizioni, in particolare per definire gli ultimi dettagli relativi alle loro uscite anticipate, inevitabili dopo il crollo di risultati degli ultimi due mesi, con appena un punto conquistato in otto gare, in cui la squadra non ha reagito efficacemente ai tentativi dello staff tecnico di rimescolare le carte.

Sul fronte dirigenziale resta viva la pista che porta a Pasquale Logiudice, ex dirigente di Fidelis Andria, Catanzaro e Juve Stabia, anche se tra le parti non ci sono stati altri colloqui dopo l’approccio iniziale. Per la panchina potrebbe prendere quota la conferma di Daniele Cinelli, già vice di Sullo, Raciti e Auteri a Messina. Il 47enne originario di Frosinone è stato anche al fianco dei vari Bucaro, Ignoffo, Capuano e Padovano ad Avellino ma non è ancora in possesso del patentino per allenare in Lega Pro e attende il prossimo corso di Coverciano per completare l’iter.

Gaetano Di Maria
Il tecnico Gaetano Di Maria (foto Giovanni Isolino)

Un problema che potrebbe essere aggirato con una soluzione interna, un po’ come avvenne nel passato torneo, quando fu promosso Ezio Raciti, abile poi a scacciare lo scetticismo iniziale con una miracolosa rimonta. La stessa che serve adesso per raddrizzare una stagione che sembra già segnata. Il tecnico della formazione “Primavera”, l’esperto Gaetano Di Maria, può infatti accomodarsi regolarmente in panchina tra i professionisti.

Per il 57enne messinese una carriera lunghissima, da assistente di Arrigoni, Cuoghi, Florimbi e Beruatto nel Fc Messina, prima dell’esperienza in prima persona con il neonato Acr Messina nel 2008/09, dopo la rinuncia alla B e la ripartenza dalla D. Poi ancora Nissa, Hinterreggio, Città di Messina, Vibonese e Castrovillari prima del passaggio nelle categorie dilettantistiche.

Curva Sud
Bandiere e cori in Curva Sud (foto Paolo Furrer)

Il tempo stringe, il ritorno in campo è fissato per sabato 7 gennaio contro la Virtus Francavilla, che in trasferta con appena due punti all’attivo è la formazione ad aver fatto peggio dopo il Messina. Un’occasione ghiotta per provare a riaprire il campionato, tanto più che i pugliesi saranno privi di uno dei loro uomini simbolo, il difensore Mirko Miceli, squalificato e peraltro oggetto dell’interessamento del Potenza di Raffaele.

Ma per dare una sterzata al torneo occorre ben altro dopo i previsti avvicendamenti nello staff tecnico. Il direttore generale Lello Manfredi, che è rimasto in carica, aveva prefigurato una rivoluzione di mercato, che per essere attuata già all’apertura delle trattative invernali e non a gennaio inoltrato necessita di pianificazione e uomini incaricati in sella e con ampi poteri.

Lorenzo Catania
Lorenzo Catania si impegna anche in copertura (foto Andrea Rosito)

Il Messina, come è accaduto tante volte in questi sei anni, riflette e prende tempo, anche perché una squadra ultima in graduatoria e contestata perennemente dalla tifoseria, con un divario non semplice da colmare in ottica salvezza, è ancora meno appetibile di quanto già non si sia riscoperta negli ultimi anni. I fasti della A sono lontanissimi e torna per la quarta volta in un paio di decenni lo spettro del Dilettantismo.

Una categoria che non merita lo zoccolo duro degli appassionati ma che spesso si è rivelata la naturale conseguenza per un territorio apatico, povero economicamente, in cui neanche la politica è riuscita ad attrarre investitori credibili da altre sedi e con un’età media sempre più alta. I giovani fuggono altrove in cerca di lavoro e chi resta non è certo attratto dallo stadio, a maggior ragione in annate come quella in corso. In cui il club è in difficoltà e si trincera in un silenzio che non aiuta.

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