Grassadonia lo aveva definito un esame di maturità ed il suo Messina lo ha superato, ottenendo anche la lode, dal momento che la strada che porta alla C unica appare ormai decisamente in discesa, in barba a qualsiasi cautela di facciata. In Toscana i peloritani hanno ottenuto il terzo successo consecutivo, il quarto nelle ultime cinque gare, cancellando in un sol colpo i balbettii del girone di andata, nel quale erano maturate complessivamente appena tre affermazioni in quattro mesi. Una vittoria che come le precedenti con il Foggia e l’Aversa Normanna vale doppio, perché conquistata in uno scontro diretto e grazie ad una prova di forza, che lancia un segnale inequivocabile anche al campionato.
Dopo l’iniziale vantaggio siglato da Corona, giunto all’ottavo centro stagionale, la gara avrebbe potuto prendere una piega differente dopo il pareggio di Ferri Marini e la contestuale espulsione di Pepe. Nonostante una ripresa giocata per larghi tratti in inferiorità numerica, Ignoffo e compagni sono riusciti invece a conquistare l’intera posta in palio, grazie al primo acuto di Bernardo, confermato tra i titolari. Per il rientrante De Vena spazio soltanto nel finale, mentre Maiorano – in dubbio dopo una settimana travagliata – ha invece battagliato fino al novantesimo. Tra i protagonisti ancora una volta si è segnalato anche il portoghese Ferreira, che attraversa un grande momento di forma ed è destinato a veder crescere le speculazioni di mercato sul suo futuro.
Il successo vale il sorpasso ad un Castel Rigone in crisi e soprattutto la conquista del sesto posto, in scia ad un’Ischia rigenerata dalle novità di gennaio ed in coabitazione con Chieti e Vigor Lamezia. Due i punti di margine sulla nona, ben sei quelli sulla tredicesima. La C unica che per mesi era sembrata un miraggio ora appare dietro l’angolo, anche perché Bucolo e soci avranno anche il vantaggio di affrontare in casa un Gavorrano già ad un passo dal declassamento in D.
L’impressione è che un Messina così in palla possa perfino ambire al quarto posto, distante adesso appena cinque lunghezze, dopo il nuovo ko di un Foggia che nelle ultime otto giornate ha raccolto appena dieci punti. La doppia trasferta consecutiva, tanto temuta alla vigilia, fotografa la ritrovata solidità della retroguardia ed il cinismo del reparto avanzato.
Lontano dal San Filippo il Messina ha cominciato a viaggiare come una big, per l’estasi dei suoi sostenitori, sempre più numerosi anche in trasferta, nonostante per la seconda volta in stagione dopo Sorrento in tanti siano stati costretti a seguire la sfida dall’esterno dello stadio “Lotti” per le note prescrizioni sulla “Tessera del tifoso”. Adesso è attesa una cornice più consistente anche in riva allo Stretto in occasione del prossimo spareggio-promozione con il Chieti, che potrebbe valere una mezza ipoteca su un posto al sole.