I 24 punti conquistati nelle ultime dodici giornate rappresentano un bottino consistente, che ha cambiato gli scenari di classifica ma la beffa subita a Giugliano, dove sono mancati alcuni fischi arbitrali e un gol per il quale erano state poste le premesse nel primo tempo, insegna al Messina che non ci si può mai adagiare nè distrarre, neppure al 90esimo. Dopo l’ennesimo tour de force, che non agevola una rosa meno profonda di tante altre, c’è stata una settimana tipo per preparare la delicata sfida al Picerno.
La società della provincia di Potenza, che rappresenta un centro di 5.500 abitanti e fa affidamento su un impianto di 1.500 posti, è a dispetto di questi numeri un’autentica big, da tempo una realtà più che una semplice rivelazione. Il ko con il Benevento l’ha lasciata a -6 dalla vetta ed è appena la quarta battuta d’arresto di un torneo caratterizzato da ben 13 vittorie (quattro in più del Messina) e 10 pareggi (due in più dei peloritani). A fare la differenza l’esplosione dell’attaccante Jacopo Murano.
Il 34enne originario proprio di Potenza, ex Avellino come Plescia, ha già firmato 17 gol e soltanto ad inizio carriera, a Savona, in serie D, era andato oltre con ben 26 centri. Sarà un osservato speciale della retroguardia del Messina, che recupera l’esterno Salvo ma dovrà rinunciare al lungodegente Pacciardi. Davanti a Fumagalli agiranno ancora una volta Manetta e il moldavo Dumbravanu, piacevole sorpresa arrivata dal mercato invernale e dalla Spal. Sulle corsie potrebbero esserci ancora Lia e Ortisi, con Salvo prima alternativa, voglioso di tornare in campo.
Le condizioni non ottimali di Plescia, reduce da una settimana di terapie, potrebbero originare la promozione di Luciani al centro dell’attacco, eliminando anche eventuali dubbi legati al minutaggio. Le grandi prove di Frisenna e Zunno nel 2024 li rendono infatti elementi a cui non è semplice rinunciare e quindi Modica potrebbe andare anche oltre i tre under imposti dai regolamenti. Al fianco di Franco potrebbe esserci l’ex Sant’Agata con Firenze prima opzione dalla panchina. Nel tridente a supporto della prima punta dovrebbero agire Rosafio, Emmausso, ex della sfida, già a segno all’andata, e appunto Zunno.
Anche se l’Antonino Ragusa delle ultime settimane è elemento chiave, la cui assenza ha pesato nel finale a Giugliano, quando i cambi non sono stati incisivi come si sperava. Il tecnico del Messina ed è tornato ad auspicare che eventuali sconfitte maturino soltanto sul campo per errori dei suoi calciatori o responsabilità del tecnico e non per sviste arbitrali. L’Acr non ottiene un rigore in casa dal 2021 (era ancora in serie D) e in C addirittura dal derby con il Catania di sette anni fa. Nessuno ha la propensione a sentirsi vittima a priori ma l’auspicio è che l’incantesimo venga prima o poi spezzato.