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Il Messina semina e non raccoglie. Pesano amnesie e peccati di gioventù

Il Messina continua a non raccogliere quanto seminato. Al “Donato Curcio” è andato in scena nel Monday Night un film già visto. Quattro trasferte, un solo punto. Tre le sconfitte per 2-0, a Cerignola, Crotone e adesso Picerno. I giallorossi producono un buon calcio, sfiorano il gol e poi vengono puniti dopo gravi errori, tra peccati di gioventù, disattenzioni individuali e complete amnesie.

Rizzo
Rizzo riparte palla al piede (foto Francesco Saya)

Contro i lucani, primi in classifica insieme al Benevento e ancora imbattuti, la squadra di Giacomo Modica (con il ritorno da titolari rispetto al “Francioni” di Lia, Garofalo, Anzelmo, Luciani e Anatriello) ha disputato un primo tempo in crescendo, andando vicina al bersaglio con la quasi autorete di Gilli sulla percussione di Lia e disperandosi poi a causa del gol annullato per offside ad Anatriello. Anche nella ripresa, fino allo 0-0, la migliore chance è stata di marca messinese, con la conclusione a giro di Pedicillo, sempre tra i più ispirati, diretta all’incrocio e sventata da uno strepitoso Merelli.

Se il portiere rossoblù, all’esordio in campionato, ha salvato i suoi dalla capitolazione, sul fronte opposto la difesa giallorossa in versione “belle statuine” è rimasta a guardare al minuto 75 sul cross da sinistra di Maiorino, con Rizzo e Ortisi immobili e Cardoni (primo gol tra i professionisti) che, anticipando l’esterno sinistro, è intervenuto alle sue spalle depositando in fondo al sacco da pochi passi. Messina sotto proprio nel momento in cui nessuno, vedendo l’andamento del match, avrebbe potuto ipotizzarlo.

Flavio Curtosi
Il portiere Flavio Curtosi (foto Francesco Saya)

Nemmeno il tempo di provare ad abbozzare una reazione che il Picerno ha trovato il raddoppio, complice un errore di Curtosi. Potente, ma centrale, la punizione calciata da Maiorino, respinta goffa dell’ex Città di Sant’Agata e tap-in di Petito per la rete che ha fatto scendere i titoli di coda sulla gara, proiettando la formazione di Tomei al comando per la prima volta nella sua storia.

Quello del portiere è decisamente un tema. Il classe 2004, preferito a Krapikas non soltanto in chiave minutaggio under, non ha sin qui offerto le dovute garanzie. Dal gol da metà campo incassato allo “Scida” da Tumminello in Coppa Italia, all’uscita imperfetta contro il Potenza su Caturano, fino ai recenti pasticci di Latina (sfera non trattenuta sul tiro innocuo di Riccardi e 1-1 di Capanni) e Picerno. Senza gettare forzatamente la croce addosso a Curtosi è chiaro che dopo l’anno e mezzo vissuto tra i pali con l’esperto Fumagalli, leader tecnico e carismatico, ci si sia voluto assumere un rischio evidente puntando su un elemento giovane, probabilmente non ancora pronto e adesso anche poco tranquillo.

Pedicillo
Pedicillo vicino al gol a Picerno (foto Francesco Saya)

Ci sarà spazio per il lituano Krapikas che nel Cerignola aveva collezionato 26 presenze? Così il Messina che ruba l’occhio e riceve i consensi di avversari e addetti ai lavori, pur non facendo punti, sta diventando una costante. Al di là del rendimento deficitario in trasferta, quanto dilapidato in casa contro Potenza (2-2 al 95’) e Casertana (da 2-0 a 2-2) grida ancora vendetta ed è riconducibile sia ad una rosa dal tasso tecnico inferiore rispetto alla passata stagione che alla mancanza di esperienza.

Modica, con le sue grandi capacità, ha già saputo plasmare in breve tempo un gruppo dall’età media molto bassa che, alla luce dei ritardi estivi e del budget più ridotto del girone, ha comunque mostrato una certa manovra corale e le indubbie qualità di elementi come Anatriello, Pedicillo e Petrungaro su tutti. Nel gruppetto delle terzultime a quota 6 dopo sette giornate, con la prospettiva di dover affrontare in serie due corazzate come Benevento e Trapani, guidate dagli ex Auteri e Aronica, il lanciato Monopoli e quindi il sempre temibile Avellino, servirà però crescere in fretta e limitare gli errori per non ritrovarsi nelle posizioni più scomode.

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