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Il Messina ripiomba in zona play-out. Adesso la sfida alla Lupa Roma in crisi

Alla sfida con il Barletta il Messina chiedeva nuove certezze. L’inattesa battuta d’arresto rimediata contro i pugliesi ha invece vanificato gli effetti del rotondo successo ottenuto martedì a spese del Savoia, facendo ripiombare i giallorossi da soli al quint’ultimo posto, in zona play-out. Letale l’uno-due piazzato dalla squadra di Sesia tra il 29’ ed il 32’ della ripresa che ha fatto volare i biancorossi, al quinto successo consecutivo.

Stefani e De Bode non sono riusciti a limitare i danni al cospetto di un avversario che li aveva sconfitti anche all’andata

Vana anche la supremazia territoriale del Messina in un primo tempo apertosi con il tentativo fuori misura di Orlando, una delle rare iniziative dell’ex Aversa Normanna in giornata no. Gli ospiti si sono comunque resi pericolosi in almeno due occasioni dalle parti di Iuliano, prodigioso a dire di no a Danti, in entrambi i casi al tiro da distanza ravvicinata. Le difficoltà nel bucare il muro difensivo dei pugliesi, imperniato sui centrali Stendardo, un ex, e Radi, miglior reparto del girone insieme alla Salernitana con appena 15 gol incassati, sono aumentate col passare dei minuti.

Pochi i palloni giocabili in avanti, con Ciciretti, seppur, ad intermittenza, tra i più propositivi. Non è bastato nemmeno l’esordio dal primo minuto di Mancini, ancora in ritardo di condizione, a garantire gli adeguati rifornimenti alle punte. La sostituzione di Corona, dopo un’ora di gioco con Vincenzo Pepe, ha inoltre fatto emergere le carenze di un organico ridotto all’osso, soprattutto in avanti, alla luce delle partenze di Bjelanovic, Gaeta e Paez.

Izzillo e Damonte sono stati preferiti a Bucolo, partito dalla panchina

Senza “Re Giorgio” il Barletta ha guadagnato campo, sfruttando una grave amnesia della retroguardia peloritana, guidata dai superstiti De Bode e Stefani, complici le tante assenze, per portarsi in vantaggio: del senegalese Fall la zampata vincente su un cross dalla sinistra, ma clamorosa nell’occasione la dormita del Messina.

Nemmeno il tempo di abbozzare la reazione che la formazione di Sesia sigla il raddoppio con Venitucci, lesto ad approfittare di una corta respinta della difesa. L’unico sussulto nel finale della squadra di Grassadonia la rete annullata a Bonanno. Lo 0-2 contro il Barletta, confermatasi la squadra del momento, è un ko che fa male. Riposti nel cassetto i propositi di una pronta risalita in classifica, ad attendere il Messina i due scontri diretti con Lupa Roma, domenica ad Aprilia, e Reggina, nel derby previsto il 25 gennaio al San Filippo. La classifica ritorna ad essere preoccupante. In chiave mercato, dopo le prime tre ufficializzazioni, si preannuncia un’altra settimana caldissima.

Non è bastata la consueta generosità di Corona: dopo la sua sostituzione il Messina è andato sotto

Se non altro il calendario impone le sfide alle due formazioni apparse più in difficoltà nella seconda metà del girone di andata. I capitolini da mesi hanno il freno a mano tirato: dopo avere conquistato quattro vittorie e due pareggi nelle prime sette giornate, hanno raccolto infatti la miseria di otto punti nelle ultime tredici partite, addirittura appena due nelle ultime sette uscite. Persa la “stella” Perrulli, accasatosi alla Salernitana, la formazione allenata dall’ex Cucciari è chiamata ad una reazione, altrimenti sarà davvero difficile mantenere la categoria.

Altrettanto delicata è la situazione della Reggina, che mostra finalmente segnali di reazione ma ha pur sempre un filotto di sette sconfitte consecutive alle spalle ed una penalizzazione di quattro punti che hanno complicato forse in modo irrevocabile i piani permanenza. Domenica si attenuerà almeno l’emergenza difesa, con il rientro dalla squalifica di Altobello. Si attendono poi le valutazioni dello staff tecnico sul centrale Riccardo Serpieri, scuola Lazio, e sull’attaccante paraguaiano Francisco Garcia. Andranno sciolte infatti le riserve sui rispettivi tesseramenti.

Alessandro Calleri

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Alessandro Calleri

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