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Il Messina ridimensiona il Foggia. Ferreira incontenibile, C unica davvero alla portata

Una mischia in area (foto Bruno Cuteri - Paolo Furrer)
Una mischia in area (foto Bruno Cuteri – Paolo Furrer)

La ribalta dell’anticipo televisivo di Rai Sport consacra definitivamente un Messina che è decisamente un lontano parente della formazione impacciata e remissiva ammirata, si fa per dire, in tante precedenti uscite esterne. Il collettivo, letteralmente rivoltato come un calzino nel mercato invernale, caratterizzato da ben nove acquisti e da una decina di cessioni, ha offerto invece a Foggia, al cospetto di quella che è stata indicata ripetutamente come la più piacevole rivelazione del campionato, la migliore prestazione stagionale. Pressing alto, ritmi elevatissimi per oltre 45 minuti, centrocampo di qualità e quantità, difesa ordinata quando è stato necessario tirare il fiato ed arretrare il baricentro e ritrovato cinismo non appena vi è stata l’opportunità di conquistare l’intera posta in palio, che era d’altronde l’obiettivo voluto dal tecnico. I peloritani hanno conquistato i tre punti soltanto in extremis, a pochi minuti dal fischio finale, ma avrebbero in realtà meritato il vantaggio già all’intervallo, in virtù dell’innegabile predominio. A pesare inizialmente l’unico vero svarione difensivo, sfruttato al meglio in avvio da Cavallaro, uno dei pochi pugliesi davvero in palla in una serata in cui Grassadonia ha vinto la sfida con l’ex compagno di squadra Padalino prima di tutto dal punto di vista tattico. I rossoneri erano reduci da una lunghissima serie positiva, intaccata soltanto dall’Aversa Normanna nelle ultime venti giornate, in cui avevano conquistato ben dieci vittorie e nove pareggi.

La panchina del Messina (foto Bruno Cuteri - Paolo Furrer)
La panchina del Messina (foto Bruno Cuteri – Paolo Furrer)

Contro il Messina è maturato invece il quarto ko stagionale, il secondo alla “Zaccheria”, inviolato da ben cinque mesi, dal lontano 15 settembre, quando in Puglia si impose la Vigor Lamezia. L’impianto foggiano si conferma peraltro terra di conquista per i siciliani, già vittoriosi negli ultimi due precedenti del 1990 e del 2000. Determinante il superlativo apporto di Ferreira, capace di firmare una doppietta che lo consacra nuovo capocannoniere di squadra con ben nove reti all’attivo, otto in campionato, una in Coppa Italia, a Salerno, in un’altra sfida notturna in cui il Messina aveva mostrato buoni numeri. Sulle doti tecniche del portoghese si rischia di essere ripetitivi: parlano ovviamenteil tap-in da opportunista sull’assist di Squillace e la splendida rete del momentaneo 1-1, che fa il paio con la precedente doppietta rifilata soltanto qualche settimana fa al Castel Rigone, oltre al palo centrato dalla distanza quando il Messina aveva appena incassato lo svantaggio.

Il tap-in vincente di Ferreira, valso tre punti (foto Bruno Cuteri - Paolo Furrer)
Il tap-in vincente di Ferreira, valso tre punti (foto Bruno Cuteri – Paolo Furrer)

Ma a colpire è soprattutto la personalità sfoggiata da questo promettente centrocampista, che in avvio di ripresa ai microfoni della Rai aveva annunciato senza mezzi termini che la sua squadra avrebbe inseguito il successo nella ripresa. In realtà, dopo avere per larghi tratti condotto le danze nei primi 45’, i peloritani sono stati costretti spesso ad arretrare ma un contropiede gestito al meglio da Corona ha consentito di firmare per la prima volta in stagione il secondo successo consecutivo, che vale anche il momentaneo sesto posto che garantirebbe l’accesso alla prossima C unica. La promozione a questo punto appare davvero alla portata, soprattutto in virtù della sfrontatezza e della sicurezza mostrate dal gruppo. Bucolo e Maiorano hanno tenuto in mano le redini del gioco, mentre Pepe e D’Aiello hanno usato muscoli e mestiere, rischiando anche ulteriori provvedimenti disciplinari ma limitando l’attacco avversario.

Nel settore ospiti campeggiava l'azzeccato striscione
Nel settore ospiti campeggiava l’azzeccato striscione “S. Valentino appuntamento galante… a te i miei km e il tifo incessante!” (foto Bruno Cuteri – Paolo Furrer)

Sul successo anche le firme di Lagomarsini, provvidenziale su Agnelli e Diacono, e Silvestri, non a caso punti fermi della Rappresentativa di Lega Pro. L’ex salernitano ha rimediato subito un giallo, l’ennesimo in stagione, subendo anche gli improperi di Maiorano e Corona, ha ingaggiato un duello con i guardalinee ed alcuni avversari, subendo anche qualche colpo proibito: la sua verve agonistica incarna al meglio lo spirito battagliero di Grassadonia, impassibile durante i festeggiamenti, ma chirurgico nella gestione della gara, prima, dopo ed ovviamente durante. La soddisfazione più grande resta ovviamente quella regalata alla tifoseria al seguito ed a casa, che aveva sofferto eccessivamente i primi due terzi di un’annata fin qui avara di soddisfazioni. Nel giorno di San Valentino in tanti sono tornati a celebrare l’amore calcistico: per novanta minuti d’altronde il fascino del Messina è stato davvero irresistibile.

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