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Messina

Il Messina prova ad uscire dal tunnel. Le assenze hanno acuito la crisi

A Latina è maturato il terzo ko consecutivo per un Messina che a novembre non ha ancora trovato la via della rete e di conseguenza neanche punti utili per la classifica. La scossa garantita dall’approdo di Eziolino Capuano sembra in parte già svanita, anche se l’incredibile serie di assenze per infortuni e la grana Covid hanno praticamente decimato una rosa che già aveva perso con largo anticipo Matese e congedato Milinkovic.

tifosi Messina
La tifoseria organizzata a Latina (foto Paolo Furrer)

Appurate le defezioni di Morelli e Balde, gli infortuni di Gonçalves, piacevole rivelazione delle ultime gare, e l’indisponibilità di Russo e Marginean hanno annullato i contestuali rientri di Damian, Vukusic e Adorante, che peraltro non potevano essere al top della condizione dopo le recenti assenze. Il centrocampista, in particolare, non si era ancora allenato in gruppo. Al netto delle disavventure, la sequela di rimpianti è alimentata dagli episodi che sono praticamente sempre avversi ai giallorossi, che secondo il loro stesso tecnico pagano probabilmente l’inesperienza. Anche nel Lazio i nerazzurri, che hanno mostrato qualche discreta individualità pur senza brillare particolarmente, hanno monetizzato al massimo un taglio che ha colpevolmente sorpreso la retroguardia peloritana. Dal dischetto Carletti ha battuto Lewandowski, che è tornato in Sicilia anche con qualche punto in testa dopo lo scontro con Sane.

Damian
Damian in azione nel finale (foto Paolo Furrer)

Il Messina ha sprecato una ghiotta chance con Konate e tenuto il pallino del gioco nella ripresa, un po’ come era avvenuto a Castellammare. Il Latina, già graziato dalla traversa sulla goffa deviazione di De Santis, se l’è cavata anche su Fazzi, Fofana e Busatto. A poco servono le recriminazioni per il fallo su Adorante che avrebbe potuto pareggiare il computo dei rigori. La formazione allestita da Christian Argurio sta probabilmente pagando lo scotto di quanto temuto in estate, quando ha iniziato a lavorare tre settimane dopo tante contendenti, con una rosa peraltro ancora abbozzata. Il budget non è ovviamente paragonabile alle formazioni che veleggiano nella parte sinistra della classifica e tra Covid, disaffezione e penuria di sponsor la proprietà non ha d’altronde particolari introiti che possano ridurre la portata degli esborsi, che sostiene peraltro già da qualche stagione.

Lo Monaco, Argurio e Parisi
Lo Monaco, Argurio e Parisi a Latina (foto Paolo Furrer)

In attesa dei necessari puntelli dal mercato, dove occorrono probabilmente più congeniali al modulo di Capuano, che ha spesso adattato i suoi uomini in ruoli inediti, è necessario ripartire, vincendo già lo scontro diretto con la Fidelis Andria, appaiata ai peloritani al penultimo posto in graduatoria. Le nove sconfitte rimediate nelle prime quindici giornate tengono i playoff, inizialmente indicati come un obiettivo dal presidente Sciotto, distanti sette lunghezze, mentre la permanenza diretta è a cinque punti. A preoccupare è l’incapacità di reagire con convincente decisione alle avversità di un gruppo che sente il peso dell’imbarazzo dei risultati, da giustificare di fronte a una tifoseria che adesso è sempre presente, come è emerso anche dal nervosismo di Latina. Né il gioco propositivo di Sullo né la fase difensiva tanto cara a Capuano sono bastate fin qui per invertire la rotta, anche se il giudizio è sospeso e condizionato dalle recenti positività.

Domenica bisognerà fare i conti con le squalifiche di Carillo e Fofana, che riducono ulteriormente le alternative. Lo staff medico lavora per rimettere in piedi Balde, Morelli, Russo e Marginean. Ma al di là dell’emergenza ora è tempo di portare a casa i tre punti, per non pregiudicare ulteriormente una classifica preoccupante.

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