16.1 C
Messina

Il Messina prova a risollevarsi a Cava. È l’ultima chiamata per la salvezza

In attesa di una schiarita societaria attesa ormai da settimane, il Messina è chiamato a concentrarsi soltanto sul campo in una settimana chiave in ottica salvezza. Con la Turris destinata ad essere esclusa, restano soltanto sette gare da giocare e Crimi e compagni sono obbligati a muovere la classifica. Anche per fronteggiare la penalizzazione di quattro punti già comminata e il fatto che la Casertana dovrà giocare una gara in più mentre l’Acr osserverà un turno di stop in occasione del match casalingo che avrebbe disputato contro i campani.

Banchieri
Il tecnico Simone Banchieri (foto Ciccio Saya)

Per non parlare del rischio di un nuovo handicap per la mancata trasmissione alla Coaps della documentazione contabile richiesta alle nuove proprietà. Domenica al “Franco Scoglio” invece ci sarà il Catania, nel derby che potrebbe essere caratterizzato dalla migliore cornice di pubblico stagionale, a dispetto del delicatissimo momento vissuto dal Messina, a serio rischio retrocessione. In tal senso da Palazzo Zanca confermano che la capienza massima resterà limitata a quota 6.900 spettatori. Impossibile, peraltro nel pieno di un caos societario, mettere mano alle prescrizioni previste per ampliarla, convocando una Commissione di Vigilanza prefettizia. Se ne riparlerà quando arriveranno tempi migliori…

La Cavese ha conquistato sul campo ben 15 punti in più del Messina, facendo meglio in casa (19 punti) che fuori (15). La zona playoff è distante appena quattro lunghezze mentre la salvezza è in cassaforte. Un ottimo traguardo per una neopromossa, allestita dall’ex ds giallorosso Pasquale Logiudice. Possibile un parziale turnover, in virtù delle tre gare in otto giorni, delle squalifiche di Dumbravanu e Krapikas e degli infortuni di Ingrosso e Chiarella. Di fronte a Meli, apparso più sicuro contro l’Avellino, potrebbe tornare Lia sulla destra, con Gelli e Marino in mezzo e Gyamfi dirottato a sinistra, a meno di un pieno recupero di Haveri.

Gelli
Gelli gestisce un possesso sotto il diluvio (foto Giuseppe Scialla)

Crimi e Buchel dovrebbero agire in mezzo al campo, con Dell’Aquila, Petrucci e Garofalo a supporto dell’unica punta De Sena. L’impressione è infatti che Tordini possa iniziare dalla panchina al pari di un Costantino ancora in ritardo, a beneficio dell’ex foggiano e dell’attaccante arrivato dal Monopoli. Si dovrà essere più incisivi in area di rigore, a maggior ragione contro una Cavese che vanta una delle migliori difese casalinghe del torneo (appena 11 gol subiti al “Simonetta Lamberti”, la metà rispetto ai 19 del Messina al “Franco Scoglio”). Per i peloritani, che contro Trapani, Monopoli e Avellino avrebbero meritato di più, soltanto una rete in cinque partite. Troppo poco per sperare in un’inversione di rotta.

Il ds Roma e mister Banchieri dovranno cercare di motivare un gruppo che comunque non ha mai lesinato impegno, al netto delle mille disavventure che chiaramente possono avere un riflesso sull’aspetto mentale. Sul fronte societario, dopo il dietronfront dell’ex presidente doriano Massimo Ferrero resta in piedi la trattativa con un gruppo estero con base negli Stati Uniti. Dopo la manifestazione d’interesse e il patto di riservatezza siglati già la settimana scorsa, si attende l’esito di una “due diligence” legata anche alla collaborazione dell’attuale proprietà. Le interlocuzioni proseguono anche se resta il nodo del credito da 2,5 milioni di euro vantato da Sciotto nei confronti dell’Aad Invest Group. Se ne riparlerà dopo la trasferta di Cava dei Tirreni, determinante per alimentare le flebili speranze salvezza, legate ormai esclusivamente all’eventuale disputa di uno spareggio play-out.

BREVI

Calcio - Lega Pro

POTRESTI ESSERTI PERSO