In tempi normali rappresentava una partita che valeva una stagione, anche perché il campanilismo è stato alimentato da sfide epiche che valevano la promozione, macchiate purtroppo dalla morte di un tifoso, l’indimenticabile Tonino Currò. Una ferita rimasta insanabile per gli appassionati peloritani. La singolare stagione vissuta dal Messina, perennemente contestato e privo del suo pubblico nei match casalinghi, attenua però oltremodo il pathos per un appuntamento che soltanto qualche anno fa veniva atteso per settimane.
Le ultime debacle, con i sei gol incassati ad Avellino e le tre reti siglate dalla Cavese al “Franco Scoglio”, riducono anche le aspettative. L’Acr è in crisi, con appena un successo all’attivo, contro il non irresistibile Taranto, e nove punti dopo dodici giornate, ben 22 gol al passivo e un preoccupante -3 dalla salvezza diretta. Di fronte c’è il Catania, che viaggia a circa 17mila spettatori paganti di media, e al netto delle ultime frenate (due punti raccolti nelle ultime tre gare) resta la più seria antagonista di Benevento e Avellino nella corsa alla promozione, anche in virtù degli investimenti estivi, che pure sono stati rallentati dal ritardato arrivo della fideiussione supplementare richiesta proprio per la portata dell’impegno economico sostenuto dalla proprietà australiana nell’ultimo biennio.
Il presidente Ross Pelligra ha fatto peraltro visita alla squadra nel corso della rifinitura, per caricare l’ambiente, a conferma che un derby resta sempre una sfida sentita. Al Messina di Giacomo Modica, le cui certezze costruite faticosamente nei primi mesi di campionato sono state bruscamente messe in discussione nelle ultime settimane, serve una prova perfetta, come quella offerta sul campo di un’altra aspirante big, il quotato Trapani, prima che nel recupero sfumasse la possibile impresa: un duro colpo all’autostima di un gruppo che ora appare in crisi d’identità. Nella sua prima uscita dopo mesi di silenzio il ds Giuseppe Pavone ha evidenziato che in uno spogliatoio dall’età media ridotta erano stati innestati alcuni elementi di esperienza, in grado di guidarli.
Non ci sarà però uno di questi, lo squalificato Antonio Marino, mentre torna a disposizione un uomo chiave, il centrocampista Davide Petrucci, sulle cui chances di partire titolare è difficile esprimersi. Fin qui è accaduto soltanto tre volte. Rientra dopo i problemi muscolari anche Martino Cominetti, che amplia le alternative in un reparto offensivo che non decolla nonostante l’ultima rete di Luca Petrungaro. Se Gennaro Anatriello avrà più minuti nelle gambe sembra lui il favorito rispetto a Pierluca Luciani, che contro la Cavese non è andato oltre i generosi ripiegamenti all’indietro e la chance del possibile 2-0. Nonostante alcuni sprazzi positivi nelle uscite precedenti è rimasto in panchina Mamona mentre Re non ha ancora inciso come si sperava.
Di certo occorrerà ben altro in fase di finalizzazione per tenere testa ad un Catania che si affida invece alla verve di Roberto Inglese, a segno in quattro delle ultime cinque gare. Da chiarire se il Messina tornerà alla difesa a tre vista soltanto a Latina e nel turno infrasettimanale o verrà riproposto il quartetto sorpreso con disarmante facilità dalla Cavese. Fondamentale l’apporto di Manetta e Rizzo, che ha parlato comunque da leader nel post-gara di giovedì. Anche Garofalo, Pedicillo e il catanese Frisenna dovranno ritrovare il migliore smalto per contendere i tre punti agli etnei. Serviranno applicazione, concentrazione, coraggio e la fiducia che la promozione di Krapikas sembrava avere trasmesso ad una retroguardia che invece è franata nuovamente nelle ultime due gare, insieme all’intero collettivo.
Una sconfitta dignitosa nel derby non può chiaramente bastare ai tifosi peloritani, per cui la trasferta è stata come tradizione vietata. Ma l’aspettativa minima – duole evidenziarlo – è che si possano almeno evitare nuove sbandate. Il mercato è lontanissimo e senza una sterzata credibile la stagione rischia di prendere una piega preoccupante, difficile da raddrizzare, come era già accaduto nel triennio precedente. In tal senso non resta che sperare in un effetto derby.
Questi i convocati dell’Acr Messina.
Portieri – Flavio CURTOSI (2004), Antonio DI BELLA (2006), Titas KRAPIKAS (1999).
Difensori – Damiano LIA (d, 1997), Bryan MAMELI (2007), Marco MANETTA (1991), Umberto MORLEO (2005), Mame Ass NDIR (2001), Pasqualino ORTISI (2002), Francesco RIZZO (1998), Giuseppe SALVO (2003).
Centrocampisti – Domenico ANZELMO (2004), Manuel DI PALMA (2004), Giulio FRISENNA (2002), Vincenzo GAROFALO (1999), Leonardo PEDICILLO (2003), Davide PETRUCCI (1991).
Attaccanti – Gabriel ADRAGNA (a, 2006), Gennaro ANATRIELLO (2004), Martino COMINETTI (1998), Pierluca LUCIANI (2002), Blue MAMONA (2002), Luca PETRUNGARO (2000), Alessio RE (2003).