Dopo una domenica di meritato riposo e la prima seduta settimanale svolta lunedì, il Messina è tornato al lavoro martedì tra campo e palestra. In mattinata il gruppo al completo si è ritrovato a Camaro, nel pomeriggio invece lavoro con gli attrezzi nei locali interni dello stadio Franco Scoglio.
Mercoledì mattina Marino e compagni saranno ancora a Bisconte. All’orizzonte la delicata trasferta di Crotone, contro una squadra reduce dalle due sconfitte contro Cavese e Trapani e chiamata all’immediato riscatto per evitare la prima vera crisi stagionale. I calabresi hanno eliminato in Coppa Italia proprio il Messina, con la prodezza di Tumminello, che salterà però la nuova sfida con i peloritani per squalifica.
Poi la sconfitta ai rigori con il Catania nel turno successivo. In campionato la convincente vittoria all’esordio contro il neopromosso Altamura, prima di una doppia sbandata che ha già scoraggiato un ambiente che non si è mai del tutto risollevato dopo la doppia retrocessione dalla A alla C. Il Messina, al netto della frattura – fin qui insanabile – tra proprietà e tifoseria, può ritenersi soddisfatto della sua partenza, a maggior ragione in un contesto ambientale frastornato dalle infinite trattative societarie.
Il netto 4-1 rifilato al Taranto è arrivato dopo la sconfitta di Cerignola e il pareggio beffa con il Potenza, subito soltanto al 95′, senza il quale la classifica sarebbe da incorniciare. Ma al di là della conferma di uomini chiave, Frisenna su tutti, e delle piacevoli sorprese rappresentate da Anatriello, già a quota tre reti realizzate, e Pedicillo, bisogna chiaramente tenere i piedi piantati per terra, anche perché il calcio d’agosto spesso è sinonimo di illusioni o comunque di indicazioni fuorvianti.
Bisogna superare insomma nuovi esami, anche se per altri versi “il buongiorno si vede dal mattino”, per citare il tecnico Giacomo Modica. Che a dispetto di un mercato giudicato deludente dalla stragrande maggioranza degli addetti ai lavori ha sempre creduto fortemente nelle qualità, tecniche ma anche umane, del suo giovane gruppo. Fin qui hanno trovato spazio 22 dei 23 elementi tesserati. Si attendono i pieni recuperi di Morleo e Re per ampliare le opzioni sulle corsie, sia in difesa che in attacco.
Una nobile decaduta come il Crotone, già spalle al muro dopo appena tre giornate, rappresenta un severo test di maturità per i giovani allievi selezionati dal ds Giuseppe Pavone. Illudersi sarebbe fuorviante, come già dimostra il brusco risveglio di Cerignola, ma tre delle prime quattro uscite stagionali hanno offerto spunti ed appigli di speranza. Un domani più sereno è possibile, anche se l’incertezza societaria, a quaranta giorni dalla proroga sine die concessa ai potenziali acquirenti, attenua anche l’eco dell’ultimo convincente successo.