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Il Messina oltre i rimpianti: determinante confermarsi ancora in trasferta

Il Messina ha ottenuto il settimo risultato utile in otto gare: soltanto il Catanzaro ha fatto meglio nel 2023 con 19 punti a fronte dei 15 dei giallorossi. L’unico punto raccolto nelle gare casalinghe con Cerignola e Fidelis Andria ha però un po’ attenuato l’entusiasmo per la pesantissima vittoria con la Gelbison e l’altrettanto prezioso pareggio con la capolista. La parziale frenata ha peraltro ricacciato la salvezza diretta a sette punti di distanza.

Perez
Perez in campo nella ripresa (foto Paolo Furrer)

L’amarezza è ovviamente legata alle chances non capitalizzate dallo sfortunato Curiale ad inizio ripresa e da Perez nel finale, su uno svarione della retroguardia pugliese. La Fidelis si è confermata un avversario poco entusiasmante, che a dispetto della rivoluzione di mercato non vince dal 27 novembre e ha cercato di limitare i danni anche a Messina, fiaccando con una marcatura ruvida la verve di Kragl e Ragusa, due uomini chiave dai quali il tecnico Raciti, come in fondo tutti i tifosi, attendeva un’altra invenzione, come quelle già decisive ad Agropoli o Viterbo.

Muovere la classifica è comunque sempre un’ottima notizia. L’Acr ha agganciato la Turris, attesa ora dalla delicata trasferta di Crotone. Sarà necessario fare ancora punti per conquistare un’altra posizione dopo quelle già ottenute ai danni della rediviva Viterbese, che ha firmato tre vittorie di fila dopo avere inanellato ben quattro ko consecutivi, e dell’Andria già citata. D’altronde se la salvezza dovrà passare dai playout sarà determinante assicurarsi il vantaggio del fattore campo nella doppia sfida.

Fofana
Fofana ringrazia il pubblico (foto Paolo Furrer)

L’anno scorso la Fidelis dell’allora direttore sportivo Pasquale Logiudice ebbe la meglio sulla Paganese dell’ex Cocchino D’Eboli sfruttando il ritorno in casa, garantito dai quattro punti in più della stagione regolare, comunque condizionata dalla tardiva esclusione del Catania. Con trenta punti ancora in palio nessun obiettivo è precluso anche se è innegabile che al Messina servirà il migliore spirito già mostrato nelle trasferte di Viterbo ed Agropoli o nelle gare casalinghe con Avellino e Catanzaro.

Sabato si torna in campo a Latina, contro una squadra che è attualmente aggrappata ai playoff ma ha anche sei punti di margine sui playout e quindi non può ancora considerarsi del tutto al sicuro da eventuali sorprese. I laziali stanno annaspando in trasferta, dove non vincono da dicembre e hanno raccolto appena tre punti in cinque gare, mentre in casa hanno un rendimento simile a quello del Messina (21 punti a fronte dei 19 dei giallorossi). L’ennesimo incrocio chiave per il campionato di entrambe.

Curiale
Curiale anticipato in extremis (foto Paolo Furrer)

Gli spareggi tra Gelbison e Giugliano e fra Potenza e Taranto oltre alla delicata trasferta del Monterosi a Monopoli dovrebbero consentire peraltro di compattare ulteriormente la retroguardia nella bassa classifica. Ma in attesa dei risultati degli altri bisognerà confermarsi ancora in trasferta. Dopo la terribile (e probabilmente irripetibile) serie di dieci sconfitte esterne consecutive il Messina ha ottenuto ben sette punti nelle ultime tre uscite lontano dal “Franco Scoglio”.

Dopo Latina vi saranno ben quattro scontri diretti, sui campi di Monterosi, Potenza, Turris e Taranto. Sfide in cui i punti varranno doppio e ripetere imprese come quelle di Viterbo e Agropoli avrebbe una valenza determinante, anche per riaprire il discorso della salvezza diretta. Nulla è perduto ma bisognerà fare tesoro delle occasioni perdute nell’ambito di un cammino che resta comunque molto positivo.

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