Peloritani generosi ma ancora una volta poco incisivi: come ad Aversa troppe occasioni sprecate e permanenza diretta sempre più lontana, nonostante il ko della Paganese. Nella ripresa pugliesi più insidiosi ed in extremis è Arcidiacono a sprecare l’opportunità utile per conquistare i tre punti. In classifica adesso l’Ischia è davanti mentre salgono a sei i punti di margine sull’ultimo posto, occupato sempre dalla Reggina.
Il pre-partita. Tre novità rispetto alla positiva trasferta di Aversa. Di Costanzo rilancia tra i titolari Corona e Ciciretti, subentrati a gara in corso in Campania. Nell’undici di partenza si rivede anche Donnarumma, mentre Cane parte dalla panchina insieme all’austriaco Spiridonovic ed al brasiliano De Paula. Soltanto tribuna per il rumeno Marin, tornato dopo tempo immemorabile tra i convocati. Indisponibili gli squalificati Benvenga, Pepe e Stefani e gli infortunati Iuliano e Rullo. Tra gli ospiti spiccano gli ex Bucolo e Vincenzo Pepe, peraltro protagonisti con la casacca biancazzurra. Il Martina schiera anche tre obiettivi di mercato dei giallorossi: Arcidiacono, Tomi e De Giorgi. Divisa interamente bianca per i padroni di casa, tenuta azzurra per il Martina. Dopo l’inatteso cambio in panchina, con Imbimbo che ha rimpiazzato Ciullo, parte soltanto dalla panchina Montalto, finito al centro delle polemiche per comportamenti non idonei fuori dal campo. Circa 1.500 gli spettatori presenti al San Filippo nel turno infrasettimanale pre-pasquale. Una decina i sostenitori giunti dalla Puglia
La cronaca. Dopo un tentativo velleitario di Pivkovski, al 5’ splendida accelerazione di Izzillo, che lascia sul posto un paio di avversari e conquista il primo corner del match. Sugli sviluppi della battuta dalla bandierina termina a lato la conclusione di Damonte, servito da una sponda aerea di Orlando. All’11’ pregevole la conclusione al volo di sinistro di Corona sugli sviluppi di una punizione battuta da Mancini: il pallone sorvola ampiamente la traversa della porta difesa da Bleve. Sugli spalti si segnalano intanto dei cori a sostegno dell’Avellino, protagonista di un’ottima stagione in serie B. Al 15’ ci prova Ciciretti, che non riesce però a dare a forza al tiro; il fantasista romano si mette in luce anche sull’azione successiva, conquistando un altro angolo. Sugli sviluppi della battuta infine il suo sinistro a giro non inquadra i pali. Al 23’ è Donnarumma a chiudere su Vincenzo Pepe: fin qui pochi i grattacapi per la retroguardia peloritana, che spera di restare imbattuta come era già successo con il Cosenza nell’ultima uscita casalinga.
Al 26’ conclude a lato Silvestri, che aveva riconquistato con caparbietà un possesso all’altezza della bandierina. Al 29’ la palla gol più netta, con Izzillo che smarca al meglio Orlando che di esterno impegna severamente Bleve; sulla respinta decisamente fuori misura il tap-in di Ciciretti. Al 35’ clamoroso svarione difensivo di Patti, con Orlando che – a tu per tu con Bleve – viene chiuso in extremis dal camerunense Samnick. Il primo ammonito del match è Tomi, che cade in area e chiede invano il rigore: per l’arbitro invece è simulazione. Sul fronte opposto Orlando ancora ad un passo dal vantaggio: sul traversone dalla sinistra di Donnarumma il suo colpo di testa si spegne di un soffio a lato; anticipato Damonte, che forse era piazzato meglio. Poi un po’ di apprensione sul traversone dalla destra di De Giorgi: Arcidiacono sembra non toccare la sfera che lambisce il palo alla destra di Berardi. Al 44’ è Izzillo dalla lunghissima distanza a sfiorare l’1-0: il pallone sorvola di un soffio la traversa e viene deviato in extremis da Bleve in corner. Poi il fischio dell’intervallo arriva quando Pepe gestisce un possesso sulla trequarti; interrotto un contropiede, Imbimbo è furibondo. Squadre al riposo sullo 0-0.
In avvio di ripresa subito un avvicendamento, con Di Costanzo che richiama in panchina Silvestri, al quale viene preferito Cane. Al 5’ debole il tentativo dalla distanza di Tomi, con Berardi che può controllare la sfera senza patemi. Tre minuti dopo ghiotta opportunità per gli ospiti, con Arcidiacono – servito in profondità da Pivkovski – che dribbla Berardi in uscita ma non riesce poi ad indirizzare il pallone verso lo specchio; risolve tutto Cane. Al 12’ decimo cartellino giallo in stagione per Altobello, che interviene duro su Arcidiacono all’altezza della metà campo: inevitabile l’ammonizione che costa anche la diffida. A rischio squalifica ci sono anche Donnarumma, Izzillo e l’infortunato Rullo, tutti diffidati. Al 14’ ci prova dalla distanza l’ex Bucolo, che impegna severamente Berardi: il portierone scuola Lazio se la cava con un tuffo plastico. Al 21’ primo correttivo operato da Imbimbo, che lancia il senegalese Diop al posto di Pivkovski. Due minuti dopo insidioso il tiro-cross dalla destra di Pepe, che non trova un compagno appostato per il tap-in decisivo. Adesso i pugliesi sembrano un po’ più spregiudicati: Arcidiacono sulla destra mette in confusione un paio di avversari ma poi da posizione defilata non riesce ad inquadrare lo specchio. Al 72’ infine è Pepe a concludere sull’esterno della rete, sull’assist dell’ex cosentino.
Di Costanzo cambia ancora: sul cubo dei cambi c’era De Paula ma l’infortunio di Ciciretti stravolge i piani del tecnico, che lancia Spiridonovic al posto del romanista. Poi lo svarione della retroguardia pugliese, che si fa sorprendere sul filo del fuorigioco da Orlando, servito in profondità da Damonte: determinante l’uscita di piede di Bleve, che secondo il direttore di gara subisce anche fallo. Alla mezzora Damonte rischia l’autogol di testa, sugli sviluppi di un corner; ancora un angolo per gli ospiti. Il Messina deve osare: al 33’ dentro anche De Paula al posto di Orlando. Al 35’ Nigro trattiene un po’ ingenuamente Pepe e rimedia il suo sesto cartellino giallo stagionale: ammoniti entrambi i centrali difensivi giallorossi. Subito dopo Arcidiacono stende un encomiabile Corona: è il quarto ammonito del match. Poi il Messina sfiora per due volte il vantaggio: prima è debole il tentativo di Spiridonovic, poi si spegne di poco sul fondo il destro secco di Damonte da fuori area. Al 41’ De Paula in spaccata meriterebbe maggior fortuna: il tentativo sul traversone dalla destra di Mancini è di poco impreciso. Al 44’ Arcidiacono in contropiede spreca tutto, concludendo incredibilmente a lato a tu per tu con Berardi. L’ex cosentino si dispera per la chance sprecata sul lancio di Memolla, bravissimo nel resistere alla carica di Damonte. Vengono assegnati tre minuti di recupero. Nel secondo clamorosa opportunità per Spiridonovic, che per un soffio non inquadra lo specchio: si dispera il pubblico del San Filippo. Imbimbo guadagna secondi preziosi inserendo Caruso per l’ex Pepe. Finisce così: il Messina conquista il terzo pareggio consecutivo, rinviando ancora l’appuntamento con il successo che manca da due mesi e mezzo. Salvezza diretta ormai irraggiungibile, nonostante il ko della Paganese. I peloritani vengono scavalcati anche dall’Ischia, salgono perlomeno a sei i punti di margine sull’ultimo posto occupato dalla Reggina.
Il tabellino. ACR Messina – AS Martina Franca 0-0
ACR Messina: Berardi, Altobello, Donnarumma, Silvestri (1’ pt Cane), Nigro, Damonte, Izzillo, Mancini (VK), Corona (K), Ciciretti (28’ st Spiridonovic), Orlando (33’ st De Paula). In panchina: Scardino, Sciotto, Bortoli, Bonanno. Allenatore: Nello Di Costanzo.
AS Martina Franca: Bleve, De Giorgi, Memolla, Bucolo, Patti (VK), Samnick, Arcidiacono (K), De Lucia, Pivkovski (21’ st Diop), Pepe (48’ st Caruso), Tomi. In panchina: Modesti, Brunetti, Kalombo, Leto, Montalto. Allenatore: Eduardo Imbimbo.
Arbitro: Enzo Vesprini di Macerata.
Assistenti: Manuel Robilotta di Sala Consilina e Giuseppe Scarica di Castellammare di Stabia.
Note – Ammoniti: al 36’ pt Tomi (MF), al 12’ st Altobello (ME), al 35’ st Nigro (ME), al 36’ st Arcidiacono (MF). Corner: 8-4. Recupero: 0’ pt e 3’ st. Spettatori: circa 1.500 con discreta rappresentanza ospite.