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Messina

L’Acr ha ritrovato personalità. Nel ritorno affronterà tutte le big in casa

Si chiude con l’amarezza per una sconfitta evitabile il 2019 dell’Acr Messina, avaro di soddisfazioni. Il nuovo corso targato Karel Zeman ha regalato fin qui quattro successi, tanti quanti ne erano arrivati nelle prime dieci giornate di campionato.

In trasferta, sui campi di Palermo, Savoia e Giugliano, sono maturati però tre ko. Se i rosanero avevano ampiamente meritato il successo per quanto costruito nell’arco dei novanta minuti, il ko rimediato in Campania lascia tanti rimpianti, proprio come era accaduto a Torre Annunziata. Su tutti il calcio di rigore non trasformato da Rossetti, che avrebbe potuto consegnare il 2-2 ai giallorossi, che avevano già cambiato l’inerzia del match a dispetto dell’inferiorità numerica.

Crucitti
Crucitti ha raggiunto quota sei reti (foto Nino La Macchia)

Originata dal rosso diretto rifilato a Bruno, alla terza espulsione in giallorosso dopo l’avventura di due stagioni fa, a fronte delle cinque rimediate in tutta la carriera. Il difensore campano aveva il gomito un po’ alto ma il provvedimento è apparso comunque abbastanza severo. Con la beffa della squalifica che priverà l’Acr del suo uomo migliore nella retroguardia nelle prime due delicate sfide del 2020.

È la ritrovata personalità l’aspetto più confortante per Ungaro e compagni. Crucitti ha firmato la sua sesta rete stagionale, confermando una volta di più il ruolo di leader dello spogliatoio. Raddrizzare la sfida, in un ambiente caldissimo, però non è bastato.

Francesco Bruno
Il difensore Francesco Bruno dovrà scontare due turni di squalifica (foto Nino La Macchia)

Zeman ha attaccato duramente la terna arbitrale, paventando perfino la possibilità di un addio. L’impressione è che, sbollita la rabbia, potrà analizzare con maggiore serenità un match che ha fotografo nuovamente pregi e difetti di un gruppo decisamente rinnovato in sede di mercato e in attesa degli ultimi puntelli che arriveranno anche dopo la sessione invernale destinata ai trasferimenti tra club di serie D, che si è chiusa lunedì. A gennaio apre la finestra professionistica mentre per tesserare uno svincolato vi sarà tempo fino a marzo.

L’ottavo posto al giro di boa non è certo l’obiettivo auspicato alla vigilia dalla proprietà che, per la terza stagione consecutiva, ha sconfessato il mercato estivo, rivoluzionando la rosa. Rispetto al biennio precedente i play-off restano distanti appena tre lunghezze e quindi l’annata non è ancora del tutto compromessa.

Fragapane
Alta tensione a Giugliano dopo un colpo proibito subito da Fragapane (foto Nino La Macchia)

Con Palermo e Savoia destinate a contendersi l’unica promozione diretta, almeno otto squadre sono matematicamente in grado di giocarsi gli altri tre piazzamenti. Dal sorprendente Licata, trascinato dal messinese Cannavò, nuovo capocannoniere a pari merito con Carbonaro del Fc Messina con ben dieci centri, all’Acireale condizionato dai sette punti persi a tavolino. A tal proposito, giova ricordare che l’Acr sul campo ne avrebbe conquistati 23 e non 26, ma almeno il nuovo corso induce comunque a un maggiore ottimismo.

Un alleato potrebbe essere rappresentato dal calendario. Il Messina ospiterà infatti al “Franco Scoglio” tutte e sette le formazioni che la precedono. Anche se le prime due sfide del 2020, in casa contro il Troina uscito indenne dal campo della capolista, e poi appunto l’Acireale di Pagana, che al netto di vertenze e tesseramenti giudicati irregolari in campo resta avversario ostico. Sarà quindi comunque un inizio severo, prima di sfide decisamente più alla portata.

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