14.3 C
Messina

Il Messina guarda ancora al suo passato. Di Costanzo dovrà rigenerare la difesa

Si è chiusa con l’ennesima rimonta subita al San Filippo, firmata da Fella e dall’ex Caturano, l’avventura di Gianluca Grassadonia alla guida del Messina. Fatale il nuovo tonfo con il Melfi, apice di una crisi che sembra non conoscere via d’uscita. Nonostante le rassicurazioni del post-gara, in mattinata è stato ufficializzato l’esonero del tecnico che nel dicembre 2013 aveva ereditato la panchina da Catalano compiendo un’incredibile risalita fino a condurre la squadra al salto in Lega Pro unica da prima della classe. Scenari diametralmente opposti nel torneo di terza serie vissuto tra mille difficoltà e nel quale ha finito per pagare per tutti. Un punto in sette giornate dopo il derby vinto contro la Reggina del 25 gennaio, rendimento che ha convinto la dirigenza a cambiare rotta, prendendo atto della contestazione della tifoseria che aveva chiesto a gran voce l’allontanamento di Grassadonia.

Nello Di Costanzo predica calma. Il Messina ne ha bisogno...
Nello Di Costanzo predica calma. Il Messina ne ha bisogno…

La preoccupante situazione di classifica adesso richiederà un’impresa per evitare i playout, considerate le sei lunghezze di distacco dalla salvezza diretta. Compito che spetterà a Nello Di Costanzo, da oggi nuovo allenatore giallorosso. Per il tecnico di Acerra, 53 anni, è un ritorno dopo l’esperienza in riva allo Stretto del 2007-08, nell’ultimo campionato di Serie B che precedette il fallimento del FC Messina. Torneo nel quale, facendosi apprezzare dalla piazza, aveva condotto la squadra verso una tranquilla salvezza, con sei giornate di anticipo, grazie ad un ottimo girone d’andata, prima del triste epilogo. L’allenatore campano ha sempre curato in particolare la fase difensiva, che rappresenterà la priorità anche in una stagione in cui eredita una formazione con la retroguardia più battuta, come dimostrano le 46 reti incassate in 29 giornate.

La gioia di Ciciretti dopo il momentaneo 1-0. Il fantasista romano salterà la trasferta di Foggia per squalifica
La gioia di Ciciretti dopo il momentaneo 1-0. Il fantasista romano salterà la trasferta di Foggia per squalifica

Esordirà domenica a Foggia e dovrà subito fare i conti con un organico ridotto all’osso, complici le contemporanee squalifiche di Cane, Silvestri, Stefani e Ciciretti. Il Messina ha chiuso in nove contro il Melfi, arrivando a quota undici rossi in campionato più due in Coppa Italia. Quello relativo alle continue espulsioni è il sintomo di un gruppo ormai sull’orlo di una crisi di nervi. Dopo il ritorno del direttore sportivo Ferrigno ed il ridimensionamento di Pagni, alla luce dell’insufficiente mercato invernale, un nuovo scossone per cercare di scongiurare il peggio. Dopo alcune esperienze poco felici, in riva allo Stretto Di Costanzo torna con grande voglia di rivalsa, paragonabile a quella che dovranno sfoggiare i peloritani per centrare l’operazione salvezza.

Per il 53enne campano, nel corso della non lunghissima carriera di calciatore, le esperienze nelle formazioni “Primavera” del Milan e del Napoli, con cui conquistò anche uno scudetto. Un trionfo che può condividere con Ciciretti e Rullo, due degli acquisti operati a gennaio da Pagni. Oltre un centinaio le presenze che da centrocampista ha collezionato con Gladiator, Afragolese e Turris. Nel suo curriculum da allenatore cinque promozioni, una sesta ottenuta tramite un ripescaggio e cinque esoneri. Fantastica la cavalcata con la Viribus Unitis, che porta dalla Prima Categoria alla serie D. Un triplo salto di categoria al quale segue una breve esperienza alla Palmese ed un quinto posto in quinta serie sempre con la formazione di Somma Vesuviana.

Sotto accusa c'è la retroguardia del Messina, che ha incassato 46 reti in 30 giornate, una in più rispetto ad Ischia, Reggina e Lupa Roma. Nessuno ha fatto peggio
Sotto accusa c’è la retroguardia del Messina, che ha incassato 46 reti in 30 giornate, una in più rispetto ad Ischia, Reggina e Lupa Roma. Nessuno ha fatto peggio

Dopo essersi imposto nelle categorie inferiori vince anche la D alla guida del Gladiator. Guida per un anno e mezzo il Benevento in C1, conquistando un ottavo posto, mentre nel torneo successivo viene sollevato dall’incarico a metà stagione. Chiude poi al secondo posto e con l’eliminazione ai play-off un torneo di C2 con la Juve Stabia, che però otterrà il ripescaggio. Accetta poi l’offerta del Venezia, sprofondato in quarta serie dopo un fallimento. Da penultimo in classifica inizia la scalata verso la vetta, riuscendo a vincere il campionato. L’apice della carriera proprio a Messina. Quindi si accomoda sulle panchine di Ascoli, ancora in B, e Padova, dove colleziona però due esoneri. Positiva l’avventura con il Barletta, con il quale conclude al sesto posto un torneo di Prima Divisione. Meno felici invece le ultime esperienze con Carrarese ed Aversa Normanna.

BREVI

Calcio - Lega Pro

POTRESTI ESSERTI PERSO