Tra Castellammare e Pagani ci sono appena 13 km di distanza, eppure tra Coppa Italia e campionato cambia tanto. Lo aveva fatto notare nel post-gara del “Menti” Sasà Sullo, commentando il primo successo in giallorosso da allenatore: “Peccato che non valga anche i primi tre punti…”. Il Messina che lavora soltanto da tre settimane arriva al “Marcello Torre” più preparato ma soprattutto più consapevole delle proprie potenzialità.
L’esordio ha regalato conferme su un undici giovanissimo, ma esperto e con personalità. Il più “anziano” è Celic con 25 anni e cinque mesi. Netto da questo punto di vista il divario con la Paganese dell’ex D’Eboli, che punta sul minutaggio ma ha anche sette over 35 in rosa. Nel match d’esordio in Coppa, perso con il Foggia di Zeman, gli azzurrostellati sono calati alla distanza, palesando un ritardo di condizione originato dalla riammissione in extremis dopo la bocciatura della Covisoc.
Per la sfida con l’Acr recuperano il difensore Murolo, reduce da una buona stagione nella Carrarese, il centrocampista argentino Tissone – l’ex tarantino è tra gli acquisti più attesi – e in extremis è arrivato anche il transfer dalla Spagna del bomber Piovaccari, che dopo l’esperienza nella quarta serie iberica dovrebbe comunque al massimo partire dalla panchina, avendo sostenuto appena due allenamenti con i compagni.
Se elementi come capitan Schiavino (reduce da un’annata da 36 presenze) sono in ascesa, altri big come Vitiello e Zito, che hanno superato ampiamente i 300 gettoni in carriera, non sono andati oltre le 15 apparizioni a Vibo e Picerno. L’ex Lello Di Napoli schiera altre tre vecchie conoscenze: il portiere Caruso è reduce da un problema ad una spalla e dovrebbe partire ancora dalla panchina, Cretella – l’under rivelazione della truppa di Novelli – ha fatto bene a Foggia, mentre Zanini fu protagonista nell’ultimo Messina della C, con Lucarelli in panchina. Nel mix d’esperienza e gioventù qualche scommessa potrebbe rivelarsi un azzardo ma l’obiettivo è centrare la salvezza senza i patemi dell’ultima stagione, per aumentare ancora le ambizioni in corso d’opera.
Oltre a Milinkovic manca il transfer dalla Croazia anche per l’altro neo-acquisto Mikulic. Rispetto al match vinto con la Juve Stabia il Messina ha comunque due alternative in più: il centrale difensivo croato Celic, totem che contende una maglia da titolare a Fantoni nonostante una manciata di allenamenti, e l’esterno offensivo Distefano, che amplia le alternative in un reparto avanzato che attende un paio di over dal rush di mercato a Milano, dove sarà presente il ds Christian Argurio.
Il resto della retroguardia dovrebbe essere immutato, con Morelli e il recuperato Sarzi Puttini sulle fasce e capitan Carillo in mezzo. Sarà chiamato a controllare l’ex compagno Castaldo e il senegalese Diop, reduce dalla migliore stagione in carriera con i 13 gol del passato torneo. Altre conferme in vista a centrocampo, con Russo sulla corsia, Damian e Simonetti vogliosi di conferme dopo il gol all’esordio e Fofana favorito su Konate per l’altro slot di interno. In avanti Adorante e Balde sperano di ripetere gli ottimi numeri mostrati a Castellamare, dove il senegalese è calato alla distanza dopo un avvio straripante e fatale alla retroguardia campana.
Si inizia a fare sul serio, dopo quattro anni l’Acr torna ufficialmente tra i professionisti per aprire il programma del girone C e l’attesa è palpabile. Anche l’amarezza per l’ennesimo caso legato allo stadio “Franco Scoglio” per qualche ora sarà messa da parte e lo striscione d’incoraggiamento per la squadra in partenza da parte della Curva Sud rasserena gli animi dopo un’estate calda. Un segnale distensivo che ha rincuorato anche proprietà e dirigenza. Adesso a parlare sarà finalmente il campo.