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Il Messina è chiamato a reagire. In difesa torna Celic, Baldé a Foggia da ex

Foggia e Messina si ritrovano di fronte allo “Zaccheria” appena diciotto giorni dopo la sfida di Coppa. Scherzi del calendario, anche se in poco più di due settimane sono mutati un po’ gli equilibri. I rossoneri sono reduci dalla convincente vittoria di Andria, la seconda gara dopo l’esordio con il Potenza in cui è sembrato emergere lo spirito zemaniano. In precedenza i pareggi con Latina e Juve Stabia.

Zdenek Zeman
Il tecnico del Foggia Zdenek Zeman saluta la panchina messinese

Il Messina ha un po’ smarrito l’entusiasmo iniziale per i ko con Picerno e Bari, che seguono quello di Monopoli. I pugliesi precedono di quattro punti i giallorossi, che vedono distante tre lunghezze la zona playoff e sono chiamati a una reazione d’orgoglio dopo alcune prove non trascendentali, anche se gli alibi tra infortuni, ritardo di condizione ed episodi arbitrali non mancano.

Rispetto alla gara di Coppa i pugliesi potrebbero proporre varie novità, da Ferrante e Merola in attacco, a Gallo a centrocampo, con Girasole e Garattoni in difesa e Alastra tra i pali. Fa poco testo invece l’undici scelto all’epoca da Sullo, che dovrebbe cambiare almeno otto undicesimi rispetto ad allora. In difesa i rientri di Celic e Mikulic dovrebbero garantire l’esperienza necessaria per contenere un reparto offensivo in crescita.

Carillo
Carillo in estate è stato affiancato al Foggia (foto Paolo Furrer)

Di fronte a Lewandowski, che sembra avere ritrovato la solidità del passato torneo, dovrebbero agire sulle corsie ancora Sarzi Puttini e Morelli, in mezzo capitan Carillo – che in estate era stato a lungo corteggiato dal Foggia – e Celic, che pure ha sostenuto soltanto due sedute con i compagni. A centrocampo sembrano intoccabili Damian e Fofana, considerata la nuova assenza di Simonetti.

Più opzioni sulle corsie. Fazzi e soprattutto Baldé hanno cambiato l’inerzia del match con il Bari nella ripresa ed entrambi si candidano ad una maglia da titolare. Potrebbe partire dalla panchina Russo, che dopo l’infortunio non è apparso ancora ai livelli mostrati a Pagani. Improbabile però la rinuncia a Catania, che proprio a Foggia si presentò con grandi numeri. Baldé potrebbe quindi avanzare un po’ il raggio d’azione, a supporto di Adorante o Vukusic, con il croato che potrebbe non avere ancora i minuti nelle gambe per reggere una terza partenza da titolare in appena otto giorni.

Sarzi Puttini e Damian
Sarzi Puttini e Damian in azione con il Bari (foto Paolo Furrer)

Proprio il calendario fitto sembra suggerire la proposizione a gara in corso per Milinkovic, che da subentrante era stato più incisivo a Picerno. Anche lui è un ex, anche se in rossonero fu una meteora che poi salutò l’Italia per le avventure estere in Scozia, Inghilterra e Canada. Sullo ha scartato soluzioni più offensive e con poco tempo per testare varianti di modulo sembra destinato a cambiare soltanto alcuni attori. Serviranno continuità e rinnovata consapevolezza nei propri mezzi.

A Foggia temono in particolare le qualità di Baldé, che nella penultima uscita con la maglia rossonera firmò una doppietta nei playoff a Catania, sfruttando una difesa alta molto simile a quella di Zeman. I rossoneri cercano conferme per consolidare il loro piazzamento playoff e non perdere altro terreno, il Messina l’iniezione di fiducia che potrebbe essere decisiva per i suoi giovani, attesi poi da tanti scontri diretti consecutivi, con Monterosi, Potenza e Vibonese.

Milinkovic
Milinkovic prova a uscire dalla morsa barese (foto Nino La Macchia)

Può essere la gara della svolta, proprio contro il tecnico più amato dal presidente Sciotto, che in quattro anni di gestione ha sempre puntato su allenatori che si ispiravano a Zdenek, dal figlio Karel a Biagioni, da Modica a Novelli. Ora la suggestiva sfida all’originale, che incontrò peraltro in estate all’Olimpico nella sera dell’esordio della Nazionale all’Europeo. Parlandogli anche di una panchina in C, dove è tornato a sorpresa dopo la proposta dell’amato Foggia.

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