La reazione c’è stata. Il Messina di Aversa ha finalmente dato confortanti segnali di risveglio. L’1-1 del “Bisceglia” non consente grossi passi avanti in classifica, con la salvezza diretta distante sette punti, ma i giallorossi possono adesso guardare al rush finale con un pizzico di morale in più. A Mancini e compagni la vittoria continua a mancare da oltre due mesi, ma sabato è stato almeno interrotto il digiuno di punti in trasferta che durava dalla gara con la Lupa Roma del 18 gennaio ed allo stesso tempo scongiurato il sorpasso di una diretta rivale.
A sei turni dal termine la squadra di Di Costanzo ha agganciato il Savoia al quint’ultimo posto, tenendo alle sue spalle sia la formazione di Marra che l’Ischia, fermata in casa dalla Lupa Roma. Inoltre il temuto ultimo posto è ora lontano cinque punti, dopo il ko della Reggina a Salerno e le penalizzazioni degli amaranto. Ad Aversa il Messina ha sorpreso in avvio gli avversari per intraprendenza ed atteggiamento tattico, schierando Orlando unica punta con Mancini a supporto (Ciciretti e Corona inizialmente in panchina).
Quella sprecata incredibilmente a porta vuota da Cane la palla gol più clamorosa della prima parte di gara. Poi l’ingenuità commessa da Pepe, autore di un evitabilissimo fallo da rigore sul furbo Mangiacasale, già con Lo Monaco e Ferrigno a Milazzo, ha rischiato di far prendere una brutta piega al match. Fortuna che un super Berardi, in versione Handanovic, ha sbarrato la strada dagli undici metri all’ex De Vena, parando il secondo penalty consecutivo dopo quello neutralizzato una settimana prima, quando dal dischetto al San Filippo si era presentato Calderini. È comunque salito a cinque il dato sui rigori contro nelle ultime sette partite.
Dopo un primo tempo con ben otto ammoniti, ritmi decisamente più bassi nella ripresa che ha offerto un finale palpitante. Prima il centro di Mosciaro, con la difesa giallorossa colpevolmente distratta, che ha permesso lo stacco indisturbato dell’ex cosentino, poi la risposta firmata da Nigro, con un altro colpo di testa sugli sviluppi di un corner, a determinare l’1-1. Nella gioia liberatoria dell’ex di Ischia ed Ebolitana, che si è messo alle spalle il lungo infortunio, sta tutta la voglia del Messina di uscire dalla crisi. Neanche il tempo di esaminare quanto accaduto al “Bisceglia” che giovedì si tornerà già in campo per il turno infrasettimanale.
Dopo la sfida agli ex Lagomarsini e De Vena, al “San Filippo” andrà di scena il confronto con il Martina di Bucolo e Vincenzo Pepe. I pugliesi, pur avendo rinviato la gara con la Casertana, hanno esonerato domenica sera Ciullo, affidando la panchina ad Eduardo Imbimbo. Il Messina sarà privo degli squalificati Benvenga, Enrico Pepe e Stefani. Tre defezioni di rilievo per il pacchetto arretrato che perlomeno potrebbe essere esentato dalla marcatura di Montalto, autore di una doppietta nel match di andata. I biancazzurri vivono infatti un momento di assoluta fibrillazione e l’attaccante, peraltro un ex, dopo un alterco nella giornata di sabato non indosserà più la fascia da capitano.
La sua posizione sarà valutata dal nuovo tecnico, che potrebbe anche decidere di metterlo fuori rosa: in tal caso non partirà per la Sicilia. Le sconfitte con Aversa Normanna e Barletta ed il pareggio di Melfi intanto hanno in parte offuscato i successi con Lupa Roma e Savoia in altri due scontri diretti per la salvezza, che resta comunque a portata di mano. Uno stop a Messina potrebbe però ridurre a cinque i punti di margine sulla zona play-out e complicare di colpo il finale di stagione, al di là del delicato recupero con la lanciatissima Casertana, in lizza per i play-off.