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Messina

Il Messina cerca la svolta sul campo. Ds e puntelli arriveranno a dicembre

Rispetto al precedente biennio, caratterizzato da un doppio avvio choc, il Messina è paradossalmente in una posizione privilegiata. Cinque punti conquistati in più rispetto all’ultimo torneo, addirittura dieci rispetto alla prima, disastrosa, annata del nuovo corso dell’Acr.

Nell’ultima stagione arrivarono 8 punti dopo otto giornate e le uniche affermazioni con Marsala e Castrovillari. Un’annata mai totalmente raddrizzata, nella quale la permanenza arrivò soltanto in volata, precedendo di un punto la Sancataldese poi retrocessa nei playout. Una débâcle sportiva, considerando l’esperienza dell’annata precedente e i proclami della proprietà, che non a caso in estate ha aperto alla dirigenza del Camaro per non ripetere più gli errori commessi.

Orlando
Orlando è stato il match-winner della sfida con i calabresi

Addirittura furono appena tre i punti raccolti dopo otto giornate nel primo campionato dell’era Sciotto, iniziata con l’acquisizione del titolo messo a disposizione della città dopo la rinuncia al professionismo da parte dell’Acr di Proto. Il torneo perlomeno si concluse con un onorevole sesto posto, a sette punti dai playoff, dopo la grande rimonta firmata con Giacomo Modica in panchina.

Quest’anno il bilancio in classifica è più lusinghiero, anche grazie al successo a tavolino ottenuto con l’Acireale, appena riconfermato anche in sede di appello, dopo il ricorso dei granata. Ma non mancano le note dolenti, che non a caso hanno già portato alla separazione dal tecnico Michele Cazzarò e dal direttore sportivo che lo aveva scelto e ha allestito la rosa, il grande ex Antonio Obbedio, andato in rotta di collisione con la dirigenza, che alla fine ha optato per la conclusione del rapporto.

Capilli
Capilli è un prodotto del vivaio del Camaro

L’ex dirigente della Lucchese, che in Toscana aveva centrato risultati innegabili, non è riuscito a dare un seguito dietro la scrivania ai numeri mostrati da calciatore. La traumatica separazione è figlia di una serie di obiettivi falliti. Il mercato non ha soddisfatto proprietà, piazza e attuale staff tecnico. Pesano, d’altronde, le continue assenze per infortunio di elementi chiave, che forse non a caso erano reduci da stagioni altalenanti.

Sotto accusa poi il rendimento dell’attacco, costruito peraltro con investimenti superiori a quelli del precedente biennio. Età media troppo elevata (34 anni, considerando i quattro over più attesi), prolificità sulla carta che non ha ancora ottenuto il conforto del campo e insufficienti ricambi sugli esterni, dove la verve di Saverino e Orlando sta regalando alcune delle note più liete. Senza il 3-0 a tavolino, le marcature arrivate sul campo sarebbero appena sette: soltanto il Roccella fanalino di coda ha fatto peggio e lo scontro diretto andato in scena in riva allo Stretto ha mostrato chiaramente le difficoltà in fase di finalizzazione dei calabresi.

Saverino
Saverino è tra le rivelazioni di un Messina che spera di spiccare il volo

Congedato Obbedio, un nuovo direttore sportivo non arriverà prima di dicembre, in concomitanza con la riapertura del mercato. La squadra costruita dovrà imprimere sul campo la definitiva sterzata alla stagione, con il secondo posto distante appena tre punti che appare alla portata. Se nelle prossime settimane non arriveranno invece segnali confortanti è lecito attendersi svariate novità.

Peraltro il gruppo ha già salutato nei giorni scorsi due under, che formalmente lasceranno l’Acr soltanto alla riapertura delle liste. L’esterno Paolo Gambino, arrivato dal Taranto in condizioni fisiche non ottimali, rientrerà in Puglia per fine prestito. Esperienza messinese conclusa anche lo svizzero Christian Suma, altro 2000, ex Lecce, che non ha trovato lo spazio sperato.

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