La tradizione dice Messina, vittorioso sette volte su otto nei precedenti casalinghi con la Juve Stabia, l’ultimo datato 1981. Oggi le prospettive delle due squadre sono però diametralmente opposte. Campani terzi, appaiati al Lecce ed in piena corsa per un piazzamento playoff, nonostante la brusca frenata che ha prodotto il distacco dalle battistrada Benevento e Salernitana, giallorossi invece quint’ultimi insieme al Melfi e chiamati a scacciare l’incubo playout nelle restanti dodici gare.
Contro la formazione allenata da Pancaro, a secco di successi esterni da oltre tre mesi, Grassadonia, già privo dello squalificato Iuliano, deve fare i conti anche con i problemi fisici di Mancini, che ha dato forfait per un’infiammazione ai tendini accusata in allenamento, e le assenze prolungate di Marin e Benvenga, ormai da tempo ai box. I gialloblu non vincono in trasferta dal 23 novembre (2-1 ad Aversa) e da allora hanno raccolto appena tre punti in cinque gare. Ecco perché la vetta si è allontanata irrimediabilmente.
La Juve Stabia, che dovrebbe proporre un 4-3-3 speculare a quello del Messina, recupera in extremis soltanto l’ex leccese Carrozza. Assenti per infortunio invece l’esperto bomber Ripa (a segno fin qui in sei occasioni), l’atteso ex Maiorano, che era già tornato da avversario al San Filippo con la maglia del Catanzaro, Jefferson e Liotti. In casa Messina tra i pali prima volta per Berardi, ingaggiato in prestito dalla Lazio nel mercato invernale. Il suo utilizzo garantisce maggiori opzioni negli altri reparti nell’ottica dell’età media. Difesa a quattro composta da Cane, Altobello, Stefani e Rullo. Il rientrante Pepe e Silvestri le alternative al centro della retroguardia.
In mezzo al campo dovrebbero agire Damonte, Izzillo e Bortoli, trio già protagonista del vittorioso derby con la Reggina. Ciciretti è sembrato infatti più a suo agio nel tridente offensivo e la Juve Stabia ha forza fisica e centimetri proprio in mezzo al campo. Sarà escluso quindi uno tra Orlando e Spiridonovic, con l’austriaco favorito per una maglia da titolare dopo che a Lecce ha fornito risposte confortanti e soprattutto realizzato una rete di pregevolissima fattura. Grande attesa soprattutto per “Re Giorgio” Corona, ex della partita.
All’andata, accolto trionfalmente dai tifosi campani che hanno ancora impresse le sue 14 reti nel campionato 2010-11 chiuso con una storica promozione in B, venne celebrato con una targa ricordo dalla società gialloblù presieduta da Manniello. Emozioni che non gli impedirono di andare a segno al “Menti”, dopo pochi minuti, per il momentaneo 1-0, cui seguì il definitivo pari siglato da Caserta. Grassadonia non ha escluso neppure l’opzione De Paula, che potrebbe affiancare Corona almeno a gara in corso, come Orlando, già incisivo a Caserta partendo dalla panchina. Nigro appare invece in grado di reggere un minutaggio ancora ridotto dopo due mesi e mezzo di stop.
Alla sfida con la Juve Stabia seguirà un trittico di gare ravvicinate, tutte alle 14.30. A Lamezia si scenderà in campo domenica 8, mentre il Melfi sarà di scena al “San Filippo” mercoledì 11 nel turno infrasettimanale. Quindi la trasferta di domenica 15 allo “Zaccheria” di Foggia. La caccia alla salvezza diretta, obiettivo imprescindibile del Messina come sottolineato in settimana dal presidente Lo Monaco, entra ufficialmente nel vivo.
ACR Messina (4-3-3): Berardi; Cane, Altobello, Stefani, Rullo; Izzillo, Damonte, Bortoli; Ciciretti, Corona, Spiridonovic. In panchina: Scardino, Donnarumma, Pepe, Silvestri, Nigro, De Paula, Orlando, Bonanno. Allenatore: Grassadonia. Squalificato: Iuliano. Indisponibili: Benvenga, Mancini, Marin.
Juve Stabia (4-3-3): Pisseri; Cancellotti, Polak, Migliorini, Contessa; La Camera, Burrai, Jidayi; Carrozza, Di Carmine, Lepiller. In panchina: Santurro, Romeo, Bombagi, Caserta, Gammone, Nicastro, Gomez. Allenatore: Pancaro. Indisponibili: Ripa, Jefferson, Liotti e Maiorano.
