Si riaccende la questione stadi, che a Messina è un grande classico, proprio come il panettone a Natale e la colomba a Pasqua. È il responsabile marketing dell’ACR, Achille Longo, a chiedere risposte al Comune, prima di tutto sul fronte “Celeste”. “La società di Pietro Sciotto, in un prossimo futuro, vuole giocare nello stadio di via Oreto. Dal 4 novembre non registriamo particolari sviluppi in merito. Chiediamo quindi a Palazzo Zanca di sollecitare la Commissione di Vigilanza”.
Oggetto del contendere è in particolare la delibera della Giunta numero 36, dello scorso 1 febbraio, con cui l’Amministrazione ha affidato gli stadi “Franco Scoglio” e “Giovanni Celeste” al club, fino al prossimo 30 settembre. “Non l’abbiamo ancora firmata, presentando delle osservazioni”, chiarisce Longo.
Il 21 giugno lo stadio ospiterà un concerto di Vasco Rossi, mentre l’8 luglio nel principale impianto sportivo della città ci saranno i Negramaro: “Per svariate settimane non potremmo utilizzare l’impianto. Vorremmo organizzare delle amichevoli di lusso nel periodo estivo o sfruttarlo per eventi extracalcistici, anche per garantirci degli utili”.
I due stadi sono stati concessi all’ACR, in cambio di un versamento annuo di circa 42mila euro. Il dirigente chiarisce come sono stati quantificati dal Comune. “Le somme sono così ripartite: a 5mila euro ammonta il canone del “Franco Scoglio”, a 2500 quello del “Celeste”, 5mila euro per la manutenzione edilizia e l’impianto di illuminazione, 3500 euro per la manutenzione obbligatoria degli ascensori, 2mila euro per l’impianto antincendio e ben 24mila euro per la tenuta del manto erboso”.
In realtà il Messina non dovrà mai versare queste somme, avendole già investite. Si procederà quindi a una compensazione: “12mila euro sono stati spesi per ripristinare la foresteria, devastata nel corso della precedente gestione. Altri 30mila è costata la manutenzione del campo, che si è rivelata più onerosa del previsto. Motivo per il quale siamo già oltre le precedenti quantificazioni e non vogliamo spingerci oltre”.
Eppure nei due stadi serve altro: “Abbiamo scritto al Comune che occorrono svariati interventi straordinari – aggiunge Longo – A San Filippo vanno ripristinati i motori dell’acqua calda e le prese elettriche in tribuna, va riparato il telone che sovrasta la tribuna stampa, sistemato un cancello elettrico non più funzionante, sostituita la rete divisoria dal parcheggio della polizia municipale. Al “Celeste” il contratto di fornitura elettrica resta intestato al club e non dal Comune, mentre in precedenza Sciotto ha sostenuto i costi del generatore dopo il taglio della corrente”.
Una vicenda che risale allo scorso ottobre, quando l’Enel e Palazzo Zanca scoprirono alcuni allacci abusivi. Pochi furbi hanno lasciato al buio uno stadio e la squadra che lo utilizzava. A Messina accade anche questo.