Il Messina procede soltanto a piccoli passi. Contro il Martina dell’ex Bucolo il terzo pareggio consecutivo, che ha allungato ad undici la striscia di gare senza successi. Lo 0-0 di giovedì al San Filippo è maturato al termine di una prova generosa da parte dei giallorossi, ma ne ha al contempo certificato gli evidenti limiti. La squadra di Nello Di Costanzo, ancora a caccia della sua prima vittoria da quando ha sostituito Grassadonia, non è riuscita a far valere le maggiori motivazioni rispetto ad un Martina giunto in riva allo Stretto con la tranquillità della classifica, seppur reduce da una settimana tribolata e con la novità Imbimbo in panchina.
I peloritani, tornati al tandem offensivo Corona-Orlando, ci hanno provato soprattutto nel corso del primo tempo, attuando una buona pressione. Gli errori di mira ed un eccesso di frenesia in zona gol hanno però impedito ai padroni di casa di trovare un vantaggio che avrebbero meritato. Orlando prima ha scaldato le mani a Bleve con un diagonale dalla sinistra e poi non ha saputo approfittare dello svarione di Patti, facendosi chiudere dal vigoroso Samnick al momento del tiro. Mancini ha cercato di illuminare con le sue giocate, a differenza di uno spento Ciciretti, brutta copia di quello ammirato a gennaio, letteralmente straripante nel derby con la Reggina.
La difesa giocoforza ridisegnata, per le assenze per squalifica di Benvenga, Stefani e Pepe, con Nigro nuovamente arretrato al centro, ha sofferto poco nella prima frazione contro Arcidiacono e soci, segno degli accorgimenti adottati in queste settimane dal tecnico di Acerra, andando invece in affanno nella seconda parte del match sulle iniziative dell’ex cosentino che nel finale ha clamorosamente graziato Berardi dopo essersi presentato a tu per tu col portiere. Anche un ispirato Vincenzo Pepe, un altro ex tra i biancazzurri, ha creato qualche grattacapo. Di Costanzo, dopo il vistoso calo fisico della ripresa, ha tentato il tutto per tutto nei minuti conclusivi, inserendo Spiridonovic e De Paula per aumentare il potenziale offensivo e provare a conquistare finalmente i tre punti.
L’austriaco si è reso pericoloso per due volte, non riuscendo però a centrare il bersaglio grosso. Ancora più nitida la palla gol capitata al brasiliano che ha fallito da due passi sul bel traversone di Mancini. Un errore da matita blu. Lo 0-0 alla fine ha accontentato soltanto i pugliesi, con la salvezza ormai in tasca. Il Messina, scavalcato dall’Ischia ed appaiato al Savoia a quota 28 punti al quart’ultimo posto, tornerà in campo il 12 aprile a Catanzaro, al cospetto di un avversario che da mesi ha messo in cassaforte la salvezza ed è ormai troppo distante dal sogno play-off. Poi i confronti con Ischia, Benevento, Salernitana e Savoia.
Gli scenari sembrano ormai chiari. Arduo poter recuperare sei punti in cinque gare a chi sta davanti, la salvezza diretta è praticamente sfumata. I playout, come ciambella per agguantare la permanenza in Lega Pro, rappresentano invece una realtà. D’obbligo, però, scrivere il lieto fine ad un stagione cominciata male e proseguita tutta in salita. Occorreranno anche un po’ di fortuna, dal momento che la buona stella sembra avere voltato le spalle a Corona e soci, ma anche maggiore lucidità e concretezza e minore frenesia. Le annunciate penalizzazioni potrebbero presto spingere il Messina verso una posizione appena più rassicurante, che assicurerebbe almeno il vantaggio di due risultati su tre nei temuti spareggi retrocessione. Le festività pasquali daranno l’opportunità allo staff tecnico di affinare una condizione atletica apparsa ancora non ottimale alla distanza e di recuperare mezza difesa. Andrà ovviamente prestata attenzione anche ai provvedimenti disciplinari: Altobello, giunto all’undicesimo cartellino in stagione (il decimo giallo), si unisce infatti a Donnarumma, Rullo ed Izzillo, tutti già in diffida.