12.8 C
Messina

Il Messina attende di conoscere le accuse. Grassani: “È presto per parlare”

Il Messina-Ischia dello scorso 18 aprile è tornato improvvisamente d’attualità. Proprio ai nostri microfoni nei giorni scorsi era stato l’ex portiere Mimmo Cecere ad indicarla come una delle gare che aveva suscitato il maggior numero di rimorsi: con un successo e due punti in più in saccoccia i peloritani avrebbero probabilmente evitato i play-out ed ottenuto una permanenza diretta che era ampiamente alla portata e che è svanita proprio per le troppe occasioni sprecate.

ACR Messina
La stretta di mano tra i capitani di Messina e Ischia

Ma in realtà i riflettori su una gara nella quale le due contendenti sembravano essersi accontentate del segno “x” si erano già accesi dopo che la Federbet la indicò alla Procura Federale. La Federazione degli operatori del settore scommesse rilevò infatti un flusso anomalo di giocate sul pareggio. All’esposto alla Procura di Busto Arsizio seguirono anche gli interrogatori di svariati tesserati di entrambe le squadre: una quindicina secondo quanto riportò TuttoLegaPro già lo scorso 4 giugno.

Noi vi avevamo raccontato più volte dell’audizione dello stesso Pietro Lo Monaco da parte del procuratore federale Stefano Palazzi ed a questo punto è facile supporre che oltre del caso-Lotito in quell’incontro si parlò anche di Messina-Ischia. Se la posizione del Catania appare gravemente e forse irrimediabilmente compromessa, tutti da decifrare invece i contorni relativi al coinvolgimento del club peloritano. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati nella mattinata di martedì al patron Lo Monaco, al direttore sportivo Fabrizio Ferrigno ed all’amministratore delegato Alessandro Failla, che attendono di conoscere nel dettaglio le accuse (l’ipotesi di reato è quella della frode fiscale) e soprattutto quali siano le prove a supporto.

Pietro Lo Monaco
Il patron dell’ACR Lo Monaco nel corso della presentazione estiva della squadra al Monte di Pietà: è stata una stagione da horror, in tutti i sensi…

Il Catania di Pulvirenti – inchiodato dalle intercettazioni telefoniche – rischia seriamente la retrocessione, che sarebbe stata evitata sul campo proprio grazie ai risultati ottenuti in quelle cinque partite oggetto dell’indagine. Gli etnei potrebbero aggiungersi al Parma ed il timore concreto nei palazzi del calcio è che perfino il via del nuovo campionato di serie B, che avrebbe dovuto aprire ufficialmente la stagione il prossimo 21 agosto, possa essere posticipato.

Scenari opposti invece in riva allo Stretto dove parte dei progetti di rilancio passano da un eventuale ripescaggio che però potrebbe sfumare a fronte di un coinvolgimento nel calcio-scommesse. Per provare a delineare con maggiore nitidezza gli scenari futuri abbiamo contattato il legale bolognese Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo di fama nazionale, che ha recentemente assistito il Genoa, escluso dalla Uefa per la mancanza della necessaria licenza dalla Europe League, alla quale parteciperà invece la Sampdoria, e tutela adesso gli interessi dell’Ascoli, che chiede il ripescaggio in B al posto del Teramo, coinvolto in un altro scandalo scommesse, per la presunta combine del match con il Savona.

 Mattia Grassani
L’esperto avvocato Mattia Grassani, specializzato nel diritto sportivo

“È troppo presto per parlare. Bisogna attendere che l’indagine arrivi a risultati più concreti. Al momento sarebbe impossibile sbilanciarsi” sottolinea Grassani, che in passato curò le pratiche volte alla restituzione di alcuni punti di penalizzazione al Messina di Lello Manfredi. Ma adesso per l’ACR la questione è ancora più pressante.

BREVI

Calcio - Lega Pro

POTRESTI ESSERTI PERSO