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Messina

Il Messina adesso deve osare di più. Non ci sono alternative alla vittoria

Non è bastato il supporto dei 700 tifosi al seguito per consentire al Messina di portare a casa un pareggio che sarebbe stato preziosissimo, per quanto non esaltante, sul piano del gioco. Anzi, sui titoli di coda, è arrivata una cocente beffa, con il subentrato Tumminello bravo ad aprire in due la retroguardia messinese e a firmare l’insperato gol partita. Sull’assist di Uliano, un altro degli elementi più esperti inseriti nella ripresa da Galderisi, è stata imperdonabile la disattenzione della difesa peloritana, che pure era passata a cinque dopo la rinuncia a Marino, con Ferrara, Helder Balde e Trasciani a giostrare da centrali. Oltre a Konate a fare da filtro.

Gelbison
Tumminello celebra il gol partita (foto Giuseppe Palladino)

Come era accaduto a Taranto, il Messina è sembrato puntare prima di tutto a contenere, pungendo soltanto con un traversone un po’ fortuito di Berto, stampatosi sull’incrocio, due iniziative di Perez, una per tempo, e una conclusione nel finale di Ragusa. Troppo poco, sabato in un match da dentro o fuori bisognerà osare di più. Anche perché la Gelbison, pur senza proporre nulla di trascendentale, era andata vicino al gol con le punizioni di Fornito e Cargnelutti ma soprattutto con una spaccata di Kyeremateng, che con la sua vivacità ed energia ha smascherato le difficoltà fisiche di un Messina che sembra avere sparato le migliori cartucce nel corso della lunga rincorsa, che non a caso ha fruttato ben 30 punti a fronte degli appena 11 raccolti nelle prime venti giornate, l’eredità che è poi pesata la disputa del playout.

tifosi Messina
I tifosi del Messina nel settore ospiti del Guariglia (foto Paolo Furrer)

I campani hanno contestato anche un tocco di mani in area di Berto, che sembrava comunque troppo vicino al suo avversario, e soprattutto l’atterramento di Infantino, che avrebbe potuto aggravare ulteriormente il bilancio in rosso della trasferta, se l’arbitro fosse stato più fiscale. Sabato servirà la spinta del “Franco Scoglio”, dove nel 2023 sono già cadute formazioni più quotate, dalla Juve Stabia al Pescara, dall’Avellino alla Virtus Francavilla. Quel passato ormai conta poco ma il Messina aveva mostrato comunque qualità e individualità alle quali adesso deve aggrapparsi. Serve una rete, magari la prima di Leonardo Perez o Antonino Ragusa, che con una settimana di allenamenti in più dovrebbe definitivamente lasciarsi alle spalle l’ultimo infortunio.

Fumagalli
La delusione di Fumagalli e compagni a fine gara (foto Paolo Furrer)

Resta improbabile il recupero di Mallamo, che da under si era rivelato uomo chiave in mezzo al campo, mentre ha qualche chance in più Versienti, che peraltro rimpiazzerebbe lo squalificato Celesia. Ma la molla che deve scattare è prima di tutto mentale e psicologica. Il Messina deve aggrapparsi ai suoi leader, dal portiere Fumagalli al centrocampista tedesco Kragl, già determinante con tre reti e quattro assist, nonostante il rigore fallito a Taranto.

Potrebbe avere senso puntare anche sulla freschezza di Zuppel o Iannone, che al “Guariglia” sono rimasti in panchina, al pari di Curiale, che paga un’annata in sofferenza, che si può e deve raddrizzare negli ultimi novanta minuti. Serviranno determinazione, “garra”, coraggio e audacia per lasciarsi alle spalle scorie, fatica, dubbi e il timore di deludere una tifoseria appassionata, che si è ricompattata nel momento più importante, riproponendo colori e calore come nei tempi d’oro, nonostante quindici anni da horror, con un paio di promozioni inframezzate da troppe gestioni fallimentari e cambi di proprietà. La storia recente dimostra quanto è complicato ripartire da zero, per cui non ci sono alternative alla vittoria e al mantenimento del professionismo. Serve una rete e bisogna costruire le premesse per segnarla, più di quanto visto a Taranto e ad Agropoli. E poi non si dovrà speculare o attendere, anche se in virtù del migliore piazzamento nella stagione regolare al Messina basta un pareggio complessivo tra andata e ritorno, senza i supplementari.

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