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Messina

Il “Franco Scoglio” è tornato verde. Al “Celeste” in azione operai e irrigatori

Si lavora alacremente nei due stadi. In entrambe le strutture sono entrati in azione gli operai del vivaio Calatozzo. Che per la verità, per il momento, hanno esaurito il loro impegno nella principale struttura cittadina.

Il terreno del “Franco Scoglio”, che sabato ospiterà l’atteso concerto di Laura Pausini e Biagio Antonacci, ha recuperato vigore. Esattamente un mese fa, il 25 giugno, la nostra testata documentò le pessime condizioni del fondo di gara, condizionato proprio dall’esibizione di Ligabue.

Le protezioni in alluminio collocate sul manto erboso in vista del concerto

D’altronde, anche in vista dell’evento di sabato, ben 800 metri quadrati di campo sono stati coperti con delle strutture in alluminio, sulle quali viene montato il palco per l’esibizione. Con il grande caldo di questi giorni l’erba sottostante verrà nuovamente “bruciata”. Si tratta comunque di una piccola porzione del terreno di gioco, lungo 110 metri e largo 70. Considerando anche l’ampio bordo campo, la superficie complessiva tocca i 10mila metri quadrati.

Sulla possibilità di un pronto ripristino del terreno è ottimista Franco Calatozzo: “Il “Franco Scoglio” oggi è un autentico tappeto. Gli organizzatori dei concerti, che hanno in gestione lo stadio dai primi di giugno, me lo hanno affidato un mese fa e abbiamo compiuto un piccolo miracolo. Il fondo non è ancora ottimale ma con una nuova semina e ulteriori trattamenti ci faremo trovare pronti. Collocheremo del “prato pronto” nella porzione di terreno che verrà “bruciata” dal palco. Non vogliamo fare cattiva figura”.

Riattivato l’impianto d’irrigazione al “Celeste”

Terminata una collaborazione pluriennale con l’Acr, Calatozzo ha ricevuto invece l’incarico dal neonato Fc Messina di rimettere in sesto il “Giovanni Celeste”, dove si alternano ogni giorno tre operai. Il terreno era stato letteralmente abbandonato a sé stesso e quindi sono stati utilizzati un trattore e un escavatore.

“Era completamente secco ed il fondo era troppo duro. Lo abbiamo ripulito e lo stiamo innaffiando quotidianamente. Non appena sarà sufficientemente morbido potremo entrare in azione”, chiarisce il responsabile del vivaio. Verranno utilizzati un bobcat e un solcatore, per fare arieggiare il terreno, e infine una seminatrice.

Il terreno del “Celeste” è stato finalmente ripulito

È stato finalmente ripristinato l’impianto di irrigazione. Riattivate alcune cisterne e la centralina, sono stati sostituiti il motore, alcune elettrovalvole e ben cinque irrigatori. In alcuni punti, come le aree di rigore, è stato peraltro necessario livellare il terreno, perché lì negli anni scorsi si era intervenuti “con sabbia e pietra bianca sbriciolata anziché con del tradizionale terriccio”.

Calatozzo ribadisce e garantisce il suo impegno: “I tempi purtroppo non saranno brevi, considerata la portata degli interventi, ma ci stiamo impegnando al massimo per abbreviarli e per fare in modo che il “Celeste” possa essere riaperto al più presto. Noi d’altronde siamo appassionati, prima che operai”. 

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