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Il Ds Sindoni si racconta: «Capo d’Orlando, un progetto basato sul lavoro di ogni giorno»

Allora Ds, il roster è quasi completo… Raccontaci qualche retroscena di quest’estate di mercato!
«È un mercoledì pomeriggio e aspetto il contratto firmato di Jasaitis… mi chiama il suo agente dicendomi dell’inserimento di una squadra da Eurolega. Vedo infrangersi un sogno durato 50 giorni. Simas non aveva nessun impegno contrattuale, ma decide ugualmente di vincolarsi a noi firmando il contratto chiedendomi di promettere di liberarlo in caso quella squadra fosse arrivata con un’offerta entro cinque giorni. Accetto.
La squadra in questione, però, firma nuovamente un suo ex giocatore e fa tutti felici… ma sono stati i 5 giorni più lunghi della mia vita…!»
È stato complicato scegliere e firmare questi giocatori? Chi ti ha fatto sudare di più?
«Sudare particolarmente nessuno… abbiamo due sponsor viventi come Basile e Nicevic che ci permettono di essere conosciuti ad alto livello. Poi è normale che per concludere trattative come Ilievski o Jasaitis serva pazienza, specialmente quando punti sulle motivazioni e sulla qualità della vita più che sul denaro. Devo dire che il tryout effettuato a maggio e la volontà di allestire una squadra con mentalità “europea” ci ha aiutato parecchio».
Dopo una settimana di ritiro e il primo scrimmage sei soddisfatto delle scelte compiute insieme allo staff?
«Sono molto soddisfatto e vedo lo staff sempre più motivato, segno che le cose stanno funzionando. Abbiamo un gruppo di ragazzi umili con tanta voglia di emergere, veterani di grande classe e due americani di alto livello. I successi di quest’anno passeranno dalla qualità del lavoro in palestra».
Chi ti ha stupito di più?
«Mi ha stupito Basile. Mi ha stupito il suo sorriso alla fine del primo allenamento della stagione. Ha la voglia di un ragazzino e stupirà ancora tanti altri, non solo me».
Chi pensi potrà fare esaltare di più il PalaFantozzi?
«Credo che Alex Oriakhi sia un serio candidato al titolo d’idolo del PalaFantozzi. Simas Jasaitis sarà invece un sicuro punto di riferimento per il pubblico femminile…»

La nuova Orlandina al lavoro
La nuova Orlandina al lavoro

Con le giuste precauzioni del caso prova a indicare un grande giocatore cui qualcuno dei nostri giovani potrebbe avvicinarsi in futuro per caratteristiche.
«Laquintana: Tommaso può fare la carriera di Peppe Poeta… deve disciplinarsi e “pulire” il suo gioco ma ha gambe e palle da giocatore vero.
Perl: Zoltan attacca il ferro e gioca senza palla come Daniele Cinciarini.
Ihring: Mario mi ricorda molto Petteri Koponen».
Se dovessi descrivere in una parola la prossima Orlandina come la definiresti?
«Concentrata».
Puntare su una pallacanestro più tattica e meno atletica sfruttando veterani e giovanissimi è sicuramente una delle sfide più affascinanti di questo campionato. Quanto è importante il pubblico di Capo d’Orlando e come può aiutare il progetto?
«Lasciandosi andare e decidendo di passare con noi le due ore più divertenti del weekend».
Non ti chiediamo una previsione, ma quanto può sognare questa Capo d’Orlando?
«Dipenderà dal miglioramento dei giovani e da quanto Capo d’Orlando si confermerà capace di tirare fuori l’orgoglio sopito dei suoi veterani. Io credo che possa essere una grande stagione».

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