La Infodrive Capo d’Orlando è stata costretta a rinviare ulteriormente l’appuntamento con la prima vittoria in campionato. Il ko con Monfalcone ha portato anche al passo indietro del coach David Sussi, che già in conferenza si era messo sul banco degli imputati: “È la nostra seconda sconfitta casalinga, che ha mostrato come a non aver funzionato siano state la squadra e l’allenatore. Non abbiamo adottato le scelte giuste per vincere. Mi complimento col mio collega e i suoi giocatori per aver ben condotto la gara”.
La difesa dovrà compiere uno step ulteriore e rispettare il piano partita della vigilia: “Si può riguardare la gara e analizzarla a lungo ma determinanti sono stati i tiri e i rimbalzi non presi, oltre alla nostra poca fisicità impiegata in difesa. Nel primo tempo ci siamo applicati ma non abbiamo mai segnato in fase offensiva. Nel secondo tempo abbiamo smarrito l’applicazione difensiva perché commettiamo errori tecnici che si possono anche correggere facendo gruppo”.
Aspetto mentale determinante, la squadra in questo momento non riesce a scacciare i propri incubi: “È mancata l’energia, la volontà di catturare un rimbalzo o recuperare un pallone vagante. Almeno in sette occasioni abbiamo subito canestro al ventiquattresimo secondo, è un atteggiamento mentale”.
La qualità dei giocatori non è in discussione. Il successore di Sussi dovrà trovare una soluzione per non pregiudicare il futuro della stagione: “Il lavoro fatto non è stato sufficiente e dovremo renderne conto al club. Il gruppo è composto da professionisti che si allenano seriamente ma occorrono due ingredienti: cuore e anima. Non abbiamo avuto il coraggio nel prendere il tiro nonostante le ore settimanali che dedichiamo a questo fondamentale. Abbiamo fatto poche volte le cose per noi congeniali mentre è necessario essere sicuri di quello che si deve fare”.
Soltanto compattandosi la squadra potrà risollevarsi. “Nei momenti di difficoltà bisogna stringersi e avere fiducia dell’altro, non c’è una via facile ma dobbiamo percorrerla. Sono molto deluso né voglio prendere in giro nessuno ma la via è solo una, avere un’anima e maggiore fiducia nel gruppo e nei nostri compagni”. Amarezza che è stata il preludio alle dimissioni, l’Orlandina dovrà adesso reagire con un altro condottiero in panchina.