La festa per la Serie D ritrovata vivrà il suo ultimo atto giovedì sera, quando dirigenza, staff tecnico e rosa al gran completo si ritroveranno in un noto locale della zona nord per brindare ad un traguardo tanto inaspettato quanto meritato.
Il ritorno in quarta serie del Città di Messina apre inevitabilmente degli scenari del tutto nuovi e in molti si domandano cosa possano offrire al panorama calcistico cittadino due squadre in serie D. Da una parte l’ACR di Pietro Sciotto che deve risolvere tanti interrogativi sul futuro, dall’altro il sodalizio di Maurizio Lo Re, bravo a ripercorrere in senso opposto quel doppio salto all’indietro tra il 2014 ed il 2015 che aveva spinto la compagine giallorossa in Promozione. Tre anni dopo tutto sembra essersi rimesso in pari e in molti teorizzano un’unione di forze tra le due società, anche perché quella rivalità che aveva portato a quegli accesi derby nella stagione 2012-2013 sembra ormai sopito.
La Messina calcistica ha bisogno di risollevare le proprie sorti dopo un decennio di anonimato, delusioni e fallimenti, ma servono risorse e soprattutto programmazione. Un primo approccio tra i due numeri uno c’è stato e lo stesso Lo Re ha manifestato la volontà di lasciare le porte aperte a qualsiasi tipo di collaborazione e intesa. Servono delle basi da cui partire e che devono essere piantate in un faccia a faccia che potrebbe anche avvenire nell’arco di questa settimana. Il Città di Messina, intanto, vuole ripartire dalle proprie certezze, da quei fattori che gli hanno permesso di trionfare in un campionato difficile e competitivo.
Confermato in toto lo staff tecnico, partendo dal tecnico Giuseppe Furnari fino allo staff medico. L’intento è quello di partire in sordina, in silenzio, puntando su sacrificio e organizzazione, per rappresentare una scheggia impazzita anche nell’ostica Serie D, che comunque è ben altra categoria rispetto all’Eccellenza. L’obiettivo principale rimane sempre quello di valorizzare i giovani calciatori di Messina e provincia. La società sta anche lavorando per individuare la sede del prossimo ritiro estivo. Altra grana da risolvere è quella della “casa” che dovrebbe disputare le partite casalinghe la prossima stagione.
L’impianto di Mili, in cui hanno giocato Bombara e compagni nella stagione appena conclusa, non può essere il teatro per partite di Serie D. Sotto questo punto di vista lo stesso presidente Lo Re sottolinea: “Allo stato attuale l’unico impianto cittadino all’altezza è il “Franco Scoglio”. Noi al momento abbiamo dato la disponibilità per giocarci. Guardiamo anche con grande attenzione l’evoluzione del “Marullo” di Bisconte, siamo pronti a dialogare con il Camaro per una soluzione che potrebbe essere utile ad entrambe le società. Il “Celeste”? Ci avevamo pensato, abbiamo visionato le carte e gli interventi da fare e la trovo una soluzione molto complicata”.