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Il ciclismo ha omaggiato Saro, il grande tifoso di Nibali dallo sguardo sognante

Messina ha rivolto l’ultimo saluto a Rosario Costa, il giovanissimo ciclista morto in un incidente stradale mentre si trovava in allenamento. Quel fatidico impatto mortale contro un autocompattatore della nettezza urbana ha disintegrato i sogni di un ragazzo gioioso e allegro, con la passione per la bicicletta. Aveva il sogno di pedalare forte, fortissimo, il più forte di tutti, così come fa il suo grande idolo Vincenzo Nibali. E proprio per abbracciare il suo campione, Rosario, assieme al papà era partito da Messina per recarsi a Catanzaro per assistere alla quarta tappa del Giro d’Italia, ma prima aveva fatto un salto nell’albergo della Astana per incontrare lui, lo “squalo dello Stretto”.

Rosario Costa e Vincenzo Nibali a Catanzaro, prima della partenza della quarta tappa del Giro d’Italia (foto Vincenzo Nicita)

Lo ricordo benissimo: stava lì, nella hall dell’albergo in attesa del suo idolo, solo per una stretta di mano, qualche scatto fotografico da far vedere agli amici e poter dire “Io diventerò come lui. Vincerò il Tour de France. Poi un saluto e un fugace “Forza Vincenzo, sei il più forte”. Il campione messinese saliva sul pullman della squadra per recarsi alla partenza di tappa, mentre il suo beniamino restava con gli occhi spalancati, guardando quel torpedone andar via, sognando di poterci essere lui, un giorno, sopra quel mezzo.

Ricordo ancora quello sguardo sognante. Gli occhi di un ragazzino come tanti: pieno di sogni e gioia di vivere. Adesso Rosario non c’è più, non è più tra noi. La Cattedrale di Messina era stracolma di persone, non solo ciclisti, non solo sportivi, ma anche gente comune, arrivata al Duomo per rivolgere un pensiero a una giovane vita scomparsa presto, troppo presto. Rosario è volato in cielo con i suoi sogni da campione. In terra ha lasciato un ricordo indelebile. Il ricordo straziante dei compagni di allenamento e dei dirigenti dell’ASD Nibali, una formazione voluta proprio dal campione peloritano per supportare e incentivare il talento dei giovani ciclisti messinesi.

Tutto il ciclismo messinese si è dato appuntamento in Cattedrale (foto Alessandro Denaro)

Ha lasciato nell’angoscia i familiari, a loro va l’abbraccio più grande e commosso. Non basteranno mille braccia a lenire il dolore per la perdita di un figlio, ma il calore della gente servirà a riscaldare i loro cuori straziati. Un palloncino con la scritta “Saro” si libra libero nel cielo. E’ questa l’immagine simbolo della giornata. L’applauso scrosciante delle migliaia di persone accorse al funerale, poi, dà un segnale tangibile di come non se ne sia andato. Rimarrà nei cuori e nella testa di chi gli ha voluto bene. Ciao Rosario.

Giuseppe Girolamo

Giornalista sportivo, iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Sicilia. Grande appassionato di ciclismo, che segue da anni per la nostra testata

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Giuseppe Girolamo

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