È tutto pronto per la trasferta che impegnerà la Ssr Baskin Messina a Lignano Sabbiadoro, dove così il Castanea Basket disputerà le finali nazionali del “torneo della ripresa”, dopo aver conquistato l’accesso prima superando la fase regionale e poi quella interregionale. «Non è stato facile spostare 35 persone, fra i quali anche elementi abbastanza fragili, da Messina a Lignano Sabbiadoro – commenta il delegato regionale dell’Eisi in Sicilia e coach della squadra peloritana, Filippo Frisenda –. Un ringraziamento va proprio agli organizzatori per l’appoggio e il sostegno».
Sono state già sorteggiate le combinazioni per le gare che si disputeranno il 18 e il 19 dicembre. Il roster dei gialloviola giocherà contro il Vicenza e sarà la seconda semifinale in programma sabato. Nella prima si sfideranno Bergamo e Pesaro. La squadra messinese lascerà la città dello Stretto già sabato mattina, arrivando a Lignano Sabbiadoro nel primo pomeriggio. Domenica, invece, si disputerà la finale che verrà trasmessa in diretta streaming sul canale nazionale del Baskin.
«L’ambiente è carico e la squadra è motivata, ci siamo preparati al meglio. Ringraziamo la Vis Reggio Calabria perché ha immediatamente riconosciuto la valenza dell’impegno, accettando la nostra richiesta di anticipo della gara del campionato di Serie C Gold. Grazie al presidente Luigi Di Bernardo che, con questo piccolo gesto, permetterà ai ragazzi di andare a giocare le finali nazionali».
«Siamo molto contenti di conoscere delle realtà sicuramente più strutturate di noi, in quanto la loro esperienza nel settore è riconosciuta – aggiunge Frisenda –. Siamo anche fieri di rappresentare il Sud Italia, dopo le vittorie a Procida contro la Puglia e la Campania. Sono contento dei risultati che la squadra sta ottenendo, anche guardando ai sacrifici compiuti».
La valenza inclusiva del progetto è innegabile: «La più bella qualità del baskin è che garantisce la vittoria a tutti prima ancora che inizi la gara. Noi abbiamo iniziato nel 2017 e dopo due anni di pandemia siamo già arrivati a giocarci il campionato nazionale. Aspettiamo di scendere in campo e vedere quello che accadrà. A settembre questa realtà era stata destinata ad allenarsi dalle 15 alle 22, con tutti i disagi del caso. Era sbagliata la valutazione per questo sport, considerato “meramente di propaganda”, mentre è ormai consolidato e strutturato. L’Eisi è riuscito a radicare questa realtà su tutto il territorio nazionale e si comincia a parlarne anche fuori dai confini della penisola, in Inghilterra».