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Il Baskin Messina archivia la prima stagione. Frisenda: “Il nostro motore è la passione”

Il Baskin ha fatto breccia a Messina. Si tratta di una scommessa pienamente vinta da parte del Castanea Basket e del proprio partner, l’SSR, che in pochi mesi hanno accolto svariati consensi e permesso a tanti ragazzi di poter praticare una disciplina sana che ne favorisce un pieno completamento fisico e sociale, permettendo integrazione e condivisione. La truppa del Castanea manda in archivio le fortunate esperienze di Avola e Reggio Emilia che hanno concluso la prima stagione pilota del progetto che certamente per ammissione dei responsabili registrerà nuovi traguardi a partire dal prossimo mese di settembre con la probabile partecipazione al campionato italiano Baskin.

Baskin
Progetto Baskin Castanea

Questo il commento del responsabile tecnico Filippo Frisenda che ha conseguito il brevetto di allenatore di Baskin: “Sin da subito abbiamo capito con questo progetto che a Baskin possono giocare tutti, dal giocatore professionista al ragazzino con disabilità compreso anche chi non ha mai praticato sport. Questa disciplina si adegua ad ogni grado di disabilità, si tira a canestro posizionato in un’area protetta ed il ragazzo in carrozzina può tirare tranquillamente. Mi piace sottolineare che le regole della pallacanestro sono state smontate e rimontate in modo congeniale ai ragazzi in uno sport inclusivo per tutti. I nostri risultati in sei mesi sono sorprendenti, siamo contenti per i ragazzi. Abbiamo ricevuto i complimenti della gente ad Avola e ci siamo ripetuti nell’evento di Coesione Sociale di Reggio Emilia col plauso tributatoci direttamente dall’inventore del Baskin. Il motore di tutto resta comunque la passione”.

Castanea Basket
Baskin Castanea

Il presidente dell’SSR Domenico Arena fa il punto dopo il primo anno del progetto: “Siamo stati sempre disponibili ad iniziative di tale portata. Per natura guardiamo alla responsabilità sociale dell’impresa e abbiamo voluto formare in primis uno staff tecnico e poi abbiamo dato la nostra possibilità economica ai nostri pazienti interessati a giocare a Baskin che fino a quel momennto non lo avevano mai fatto. Posso dire che da novembre ad oggi gli atleti, le loro famiglie ed i nostri dipendenti si divertono tantissimo a stare in campo e mettersi alla prova. La storia della nostra società insegna che abbiamo sempre guardato oltre per dare nuove speranze, ci siamo avvalsi della disponibilità del Castanea e ci siamo rivolti a famiglie e tifosi. La contaminazione positiva è fondamentale, anche i normodotati come noi si appassionano e forse si emozionano più di loro. Questo mi da speranza anche per il prossimo avvenire”.

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